Rock Impressions

Dome La Muerte and the Diggers DOME LA MUERTE and the DIGGERS
Dome La Muerte and the Diggers
Go Down Records
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Black Metal
Support: CD - 2007


Una leggenda dell’underground italiano. Dome la Muerte, chitarrista di CCM, band di punta del movimento hard-core nazionale, dei quali fu uno dei fondatori, poi nei Not Moving, altra rappresentativa realtà che celebrò il garage più sanguigno e primordiale, infine leader degli Hush. Come precisato nell’info-sheet, il nuovo progetto dei Diggers non segna il suo ritorno sulla scena musicale, perché Dome non la ha mai abbandonata, continuando a scrivere colonne sonore per pellicole (come per “Nirvana” di Salvatores) e per spettacoli teatrali.

La sua nuova creatura vanta in formazione Emiliano (già nei Liars, Performance e Not Right), Lady Casanova (bassista, ex Not Right) e Matteo Basetta (con Emiliano nei Mirteto Hillybilly Barbecue e fondatore di Thunder Road Company), oltre a prestigiosissime collaborazioni (Maria Severine dei Not Moving, Mikefuocos dei Los Fuocos, e Sua Maestà Rudy Protrudy, the King of Fuzz). Le dieci tracce inserite nel CD suonano maledettamente feroci, questo è, ancora una volta, garage rock all’ennesima potenza (distruttiva), diretto ed immediato, viscerale e vissuto. E’ come se il tempo si fosse fermato, ed il più virulento sixties-punk avesse invaso il globo terracqueo colla sua forza espressiva, abbattendo ogni resistenza, qualsisia barriera. “Get ready”, “Demons”, “Fire of love” scuotono e percuotono, “Sorry I’m a Digger” (pubblicata da Area Pirata pure in versione sette pollici vintage) è il loro manifesto. Sì, perché i Diggers esistettero, davvero, e negli anni sessanta sconvolsero la benpensante borghesia americana esibendo uno stile di vita a dir poco bizzarro, rifacendosi esplicitamente all’omonimo movimento politico nato negli States a fine ‘800.

Perché questo è rock’n’roll, amici! Oltre alla citata “Fire of love”, altre due cover abbelliscono la track-list: “Heart full of soul” (J. Gouldman) e “Cold Turkey” (John Lennon), per il definitivo trionfo di un genere che ancora trova estimatori fedelissimi, e che mai morirà. “Hey mom, sorry I’m a digger…”! AM

Per un assaggio: http://www.myspace.com/domelamuerteandthediggers


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