Rock Impressions

Desert Wizards - Ravens DESERT WIZARDS - Ravens
Black Widow Records
Distribuzione italiana: Masterpiece
Genere: Heavy Blues / Dark Rock
Support: CD - 2013


A due anni di distanza dal precendete debutto tornano i Desert Wizard, un quartetto fortemente radicato nel sound heavy blues psichedelico con diverse digressioni nel dark sound. I riferimenti musicali si possono ricercare in formazioni di inizio anni ’70 particolarmente oscure come gli Horse e in generale in nomi poco conosciuti, anche se in fondo tutto è nato con Hendrix e per chi è meno esperto potrebbe immaginare dei Black Sabbath molto acidi con venature pinkfloydiane. La band comunque è determinata a ricercare soluzioni abbastanza personali e quello che ne esce è quanto andiamo ora a raccontarvi.

“Freedom Ride” è una corsa vorticosa costruita su riff di chitarra e tastiere molto duri, i due strumenti si inseguono continuamente mentre basso e batteria guidano con fermezza le scorribande dei solisti, su tutto le voci cariche di pathos e il risultato è veramente convincente. Molto diversa “Babylonia” che inizia come una ballata nostalgica, costruita su un giro acustico dal sapore rituale particolarmente evocativo, poi però il sound si irrobustisce e torna un heavy blues dalle tinte forti, su cui si dipana un sentito assolo di chitarra, verso il finale però viene recuperata la ritualità e il tutto perde vigore. “Back to Blue” invece è psichedelia pura, con suoni onirici e tempi rallentati. “Blackbird” è un bel blues poco convenzionale, che dopo un giro tranquillo si incattivisce per bene, per poi tornare ad un giro quasi alla Goblin, tanto per restare in tema dark. “Dick Allen Blues” è un bel pezzo dal giro azzeccato, di quelli che dal vivo fanno smuovere l’audience. Molto sabbatiana è “Electric Sunshine”, un brano che farà battere il cuore a tutti gli amanti del genere. “Burn Into the Sky” è puro metallo oscuro, un concentrato di tenebra retto da suoni più che convincenti, degni della migliore tradizione, che vede anche nel nostro Paul Chain un profeta del genere. Si torna ad una ballata romantica con “Vampires Queen”, un brano intenso e sofferto, molto ben inserito nel contesto sonoro della band. Anche l’ultimo brano della band “Bad Dreams” è decisamente sabbatico e sulfureo, assolutamente riuscito. Chiude la cover dei Pink Floyd “Childhood’s End”, resa con lo stile della band, che restituisce una versione densa di un fascino oscuro, senza privarla di quello originario.

I Desert Wizard sono una band di inguaribili freakettoni e riportano in vita un sound che, nonostante gli anni, continua a suscitare grande fascino, sembra quasi impossibile che queste sonorità possano ancora attrarre così tanto, va contro ogni regola di business e di mercato ed è proprio per questo che la cosa mi piace tanto. GB


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