Rock Impressions

DEFTONES + COHEED AND CAMBRIA
Live Club Trezzo D'Adda (MI), 06/12/2010
di Giancarlo Bolther
Non so se vi capita mai di andare ad un concerto di una band di cui non conoscete neanche un brano, a me è capitato ieri sera al concerto dei Coheed and Cambria e dei Deftones, due band che conoscevo solo di fama, in particolare mi interessava molto la prima band (per il fatto di essere molto legata ai Three di Joey Eppard, che attualmente sono uno dei miei gruppi preferiti), ma che purtroppo ho visto a concerto già iniziato, ma devo dire che il coinvolgimento maggiore, con mia sorpresa, è arrivato con i Deftones, che hanno veramente trascinato tutta la platea.

Intanto la prima cosa da sottolineare è che all’arrivo non riuscivo a trovare un parcheggio per la macchina, dalla gente che si era radunata per il concerto, tra l’altro era una serata da lupi, con pioggia mista a nevischio e tanto freddo umido, quello a cui noi padani siamo abbastanza abituati, ma è sempre una rottura uguale, poi era lunedì, che non è proprio una serata ideale per un concerto. È sempre bello vedere questa affluenza, tutt’altro che scontata e posso solo immaginare la soddisfazione delle band sul palco e degli organizzatori.
Unico neo, si fa per dire, è che i CAC hanno iniziato puntualissimi (forse anche un po’ in anticipo) e questo mi ha fatto perdere l’inizio del concerto, ma ci tengo a ribaride che io sono assolutamente favorevole che i concerti inizino e finiscano presto, solo mi spiace non essere riuscito a partire prima, ma va bene così.

Live Club quindi pieno zeppo di appassionati di musica, che ovviamente erano tutti presenti per i Deftones, in quanto i CAC non sono ancora molto conosciuti dalle nostre parti. Ciononostante la band sul palco ha dato vita ad uno show molto apprezzato dal pubblico, i brani fra l’epico e l’alternative metal a tinte EMO di questa band sono molto belli, molto curati a livello compositivo a tratti ci sono delle partiture prog, che conferiscono spessore, insomma una band ricercata e sperimentale (cosa piuttosto rara di questi tempi), che riesce ad unire la forza viscerale dell’alternative metal ad un linguaggio espressivo per cultori della musica, davvero non male. L’unica cosa che mi è sembrata sopra le righe era l’evidente atteggiamento del leader del gruppo Claudio Sanchez da guitar hero, che a mio parere stonava con la seriosità della musica. Vedere la rassegna di schitarrate acrobatiche, con numeri alla Hendrix di Sanchez, tipo suonare la chitarra con la bocca o dietro le spalle, che fa sempre la sua porca figura, oppure quando ha imbracciato al twin guitar, un vero sborone. Va bene, tutto fa spettacolo, ma in un genere sperimentale mi sembra un’esibizione abbastanza inutile e sopra le righe, capite però che non si tratta di veri difetti, solo di gusto personale. A parte queste considerazioni, i CAC sono stati giustamente apprezzati dal pubblico, perché è stata davvero bella la loro esibizione.

L’atmosfera però ha cominciato veramente a surriscaldarsi quando durante la pausa per il cambio palco i roadie hanno iniziato a montare la pedana rialzata, su cui poi Chino Moreno, leader dei Deftones, sarebbe salito per esibirsi. Una cosa che mi ha colpito era la faccia da bravo ragazzo di Moreno, che contrastava con la sua immagine, quando era piegato su se stesso per urlare tutta la sua rabbia nei momenti più roventi dello show, che esplodevano quasi d’improvviso. Cosa posso dire… l’avvio della band di Moreno è stata una vera botta di energia. La musica dei Deftones è paurosamente coinvolgente, Chino ha zompato su e giù dalla pedana come una molla, instancabile, mostrando una forma fisica da invidia, poi ha interagito col suo pubblico a più riprese, mostrando cosa deve fare un vero leader e il pubblico era soggiogato. Mi piaceva molto quando guidava con la mano libera i movimenti della platea. Moreno era proprio carismatico.

Non posso parlarvi dei titoli dei brani, perché non ne conosco nemmeno uno, ma il concerto mi ha entusiasmato, certo le parti screamo sono state quelle che per certi versi ho apprezzato meno, perché sono lontane dalla mia sensibilità musicale, ma mi è piaciuta tantissimo l’energia che la band comunicava, anche queste parti più rabbiose erano perfettamente integrate quelle più melodiche e rilassate e tutto funzionava a meraviglia, per me poi l’apice del concerto è stato il brano lento, (per chi era presente, quando la band ha acceso la sfera stroboscopica), che ho trovato di eccezionale intensità. Bellissime anche le coreografie con le luci.

Devo dire che il volume era un po’ troppo alto, forse sto invecchiando? Ma il problema erano i bassi che erano dominanti sugli alti, l’effetto era evidente, avevo la pancia che si muoveva a tempo di musica, ma il sound usciva distorto e si perdevano molti dettagli, in particolare del lavoro del chitarrista, che spesso veniva sovrastato dalla ritmica, ma anche il cantato di Moreno non era molto udibile quando andava su partiture più pulite. Ma questo non ha minimamente impedito di farsi trascinare dalla musica di questa band travolgente.
In definitiva i Deftones, ma anche i Coheed and Cambria hanno fatto una bella figura, sono una grande band, che ha un forte seguito di appassionati perché sa tenere il palco come pochi altri, grazie ad un cantate dalla forte personalità e ad un repertorio che parte dalle viscere e arriva dritto fino al cuore. Grandissimo concerto. GB

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