Rock Impressions

Death Riders - Inner Synthesis DEATH RIDERS - Inner Synthesis
Selfproduced
Distribuzione italiana: -
Genere: Prog Metal
Support: CD - 2008


Chi suona Heavy Metal è ciecamente innamorato di sonorità adrenaliniche, vive il Rock con l’anima, profondamente e senza limiti. Il Power Metal poi è il classico genere che contraddistingue il metallaro da almeno venticinque anni a questa parte, un individuo dall’apparente scorza dura, ma dentro fondamentalmente tenero. Questi sono anche i Marchigiani (di Fabriano) Death Riders, duri e melodici allo stesso tempo. Cinque ragazzi innamorati della musica, una passione che nasce in loro dai lontani tempi della scuola. Tre demo alle spalle e cambi di line–up interna, portano i Death Riders a l’attuale maturazione artistica. L’esperienza immagazzinata nel tempo sta portando i giusti risultati, infatti con questo “Inner Synthesis” la band cresce, dando anche l’impressione di buona coesione fra gli elementi. Oggi la line –up è la seguente: Marco Monacelli (chitarra), Cristiano Coppa (basso), Valerio Gaoni (Voce), Francesco Pellegrini (chitarra) ed Alessio Monacelli (batteria).

Il demo a nostra disposizione comprende cinque brani e lo dico subito tutti di buona fattura. Introduzione perfetta che lega con l’artwork disegnato da Marco Stagnozzi, rappresentante l’oscura lotta fra il cuore e la mente dell’individuo umano. Il pezzo è proprio la title track, eseguita energicamente e ben supportata dalle tastiere, un atmosfera ben rappresentata. Segue “Ira”, Power Metal sostenuto da una buona ritmica e da una ricercata combinazione corale. Potenza ben miscelata con la melodia, specialmente nel gustoso ritornello. La chitarra di Francesco trasforma il suono in immagine per le nostre orecchie. Si apre con le dolci note pianistiche “Far Away”, una canzone delicata che non disdegna fughe strumentali ancora una volta sostenute da un buon gioco di voci. E onesta anche l’interpretazione di Valerio. Un ottimo brano di Prog Metal. Prosegue il demo un altro momento ben strutturato, ricco di buone idee che vanno a sfiorare certe lande di proprietà Blind Guardian, dal titolo “Hidden Force”. L’ascolto prosegue con piacere, senza cali di tensione a dimostrazione di una buona padronanza di songwriting. C’è spazio anche per del Growling. Chiude alla grande un pezzo davvero trascinante, “Damnation Dawn”. Le atmosfere diventano scure , ma sempre legate ad una certa matrice melodica che contraddistingue il sound di questa band.

Un demo più che onesto, suonato appunto con il cuore e la testa, ritornando il discorso proprio all’artwork. Avrete notato che non ho messo molti gruppi famosi per dare un riferimento a chi legge, non è una mia mancanza, al contrario è una dimostrazione che questi ragazzi hanno gia una buona personalità. Possono ovviamente crescere, magari ricercando suoni come nell’intro e dare più spazio a certe fughe di chitarra che non sono dispiaciute affatto, ma nel complesso gia siamo abbondantemente sopra la media di questi prodotti.

I Death Riders possono darci nuove grandi emozioni, ma spero che qualcuno possa accorgersi di loro, l’amore per l’arte in Italia ha davvero toccato il fondo. Sempre più difficile fare musica per il piacere di farlo, mentre il music businnes guarda solo il proprio interesse a discapito della cultura, qualunque essa sia. Non ci resta che sperare, intanto godiamo di questo demo sincero, fatto da gente che la musica la vive dentro, senza troppe pretese… MS

Altre Recensioni: Through Centuries Of Dust; New Captivity

Interviste: 2008; 2011

Contatti: deathriders@virgilio.it


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