Rock Impressions

Dbeality DBEALITY - Dbeality
Selfproduced
Distribuzione italiana: no
Genere: Doom
Support: CD - 2005

David Benson viene dagli States e nel suo piccolo ha una fama piuttosto singolare, è considerato l’Ozzy Osbourne del metal cristiano! Vi sembrerà forse folle come cosa, ma la sua voce è praticamente uguale a quella del Madman, se aggiungete poi che il suo territorio musicale preferito è il doom, allora potrete capire come mai un simile paragone. I Dbeality sono il suo progetto principale, ma ha dato alle stampe anche un disco solista e in passato deve aver contribuito ad altri dischi, ma non sono riuscito ancora a sapere quali. Nel mentre sta per uscire il seguito di questo primo lavoro che nascerà sotto l’ala sicura di Neil Kernon (che ha prodotto artisti del calibro di Queensryche, Dokken, Kansas e altri).

Al fianco di Benson troviamo un personaggio abbastanza noto, tale Robert Sweet, batterista e fondatore degli Stryper insieme al più noto fratello Michael (che degli Stryper è il cantante e chitarrista ritmico), la più famosa heavy metal band cristiana. Poi troviamo Dale Greer che si occupa di chitarra e basso, metre David si limita al canto. Sweet ha anche prodotto questo album e partecipa anche alla realizzazione del nuovo che sta per uscire.

Certo per qualcuno sembrerà strano trovare un artista dichiaratamente schierato sul fronte del metal cristiano, che imita Ozzy, che molti associano al diavolo, e che fa musica doom, che per i non addetti è un genere molto tenebroso e che spesso tratta tematiche piuttosto particolari, ma in realtà non c’è nessuna contraddizione, ci sono dei precedenti illustri nei Trouble (che però non hanno mai fatto parte del circuito cristiano a pieno titolo). Come dicevamo il nostro fa metal oscuro, di chiara matrice Sabbatiana, le dieci canzoni che compongono questo album omonimo sono rette da un chitarristmo ossessivo e penetrante, le atmosfere sono plumbee, particolarmente malinconiche, anche se i ritmi non sono rallentati come nella maggior parte dei gruppi del genere. La somiglianza con Mr Osbourne ha dell’incredibile, a volte sembra davvero che possa uscire con le sue goffe movenze sulle note di questo album, ma ovviamente è proprio David che non nasconde la sua ammirazione artistica per il celebre quartetto di Birmingham, che emerge con prepotenza da ogni solco del cd. Ma il nostro ci sa davvero fare e riesce ad essere sempre convincente, anche se ovviamente l’originalità latita. Tutto l’album è molto ben realizzato, il ritmo del disco non subisce cali d’ispirazione e ci accompagna con mano sicura in questi territori pervasi dall’oscurità, ma sui quali il nostro ha composto dei versi pieni di luce e di speranza.

David Benson è un personaggio davvero singolare, ma quello che conta davvero è che fa dell’ottimo doom metal, certo il suo operato si presta ad molte critiche, più o meno ovvie e scontate, ma se si ascolta questo disco senza pregiudizi si sentirà della gran buona musica, fatta con grande sincerità e passione, provare per credere. GB

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