Rock Impressions

Cronian - Enterprise
CRONIAN - Enterprise
Indie Records
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Black Metal Progressive
Support: CD - 2008


Il Black Metal moderno è una scena musicale in continuo mutamento. In esso possiamo incontrare ogni tipo di contaminazione ma è la melodia che piano piano si sta appropriando del genere. Interventi tecnici e tastieristici fanno si che a volte il tutto sfiori anche il mercato del Progressive, specialmente quando incontriamo i cambi umorali all’interno dello stesso brano. I Cronian ritornano a noi dopo il buon debutto del 2006 dal titolo “Terra” più in forma che mai. Il duo Andreas Hedlund (Vintersorg) e Øystein Garnes Brun (Borknagar) proviene dalla Norvegia, artisti che praticamente sono una istituzione nel genere proposto.
Quello che colpisce immediatamente l’ascolto di “Enterprise” sono gli arrangiamenti, corposi e ridondanti, sempre sfregiati dal growling graffiante di Hedlund. Ci sono anche passaggi vocali puliti, melodie assolutamente canticchiabili, rivolte ad un mercato decisamente più appetibile. Ma in generale il disco non si perde in chiacchiere, le atmosfere Black, sia inteso, sono sempre quelle che ricoprono la maggior parte di “Enterprise”. Se si ascolta “Nine Waver” allora si avrà la visione totale di quanto descritto sino ad ora.

La musica dei Cronian è dunque affascinante, ricca di sorprese, ma mai destabilizzante, un filo logico lo possiede ed è appunto il Black Metal. Un muro sonoro apparentemente freddo. E’ vero che dietro di esso si nascondono lande nebbiose e gelide, ma ci sono anche spiragli di sole. L’elettronica è a sostegno di molti fraseggi sonori, ascoltatela in “Project Ibernation” e godetene il frutto. Personalmente non amo molto il genere Black a causa del Growling, il quale a lungo andare mi disturba, ma se adoperato in questa maniera, l’ascolto scivola via che è un piacere. Non mancano neppure dei momenti francamente inutili, come ad esempio le tastiere della strumentale “Cirque”, ma in generale tutto va per il meglio. Altro frangente interessante è “Deportation”, umore nero espresso in maniera ineccepibile, un Black d’avanguardia come solo pochi sanno esprimere. La sua complessità si sbobina a mano a mano che l’ascolto prosegue, sbrigliando così la matassa sonora solo apparentemente intricata. Con il crescendo degli ascolti appare più limpido il mondo dei Cronian, una band assolutamente da supportare, sono pochi coloro che tentano di aprire nuove strade, unire diverse emozioni senza stagnarsi nello scontato riff del genere.

Un applauso e speriamo di risentirci a presto, il vostro freddo siderale convince. MS


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