| Randy appartiene a quella ristretta cerchia di virtuosi della chitarra 
            basso abbastanza coraggiosi da proporsi come solisti e che annovera 
            tra le sue fila artisti del calibro di Stuart Hamm, Billy Sheehan 
            e Tony Franklin.
 
 Nelle pause che il nostro è riuscito a trovare, mentre affiancava 
            Malmsteen, ha composto e registrato questo nuovo disco solista e non 
            a caso troviamo fra gli ospiti il monumentale Leslie West, Al Pitrelli 
            e molti altri.
 
 Ma questo non è un disco dove il basso prevale su tutto il 
            resto, da buon musicista Randy ha asseblato otto tracks (una è 
            la cover di "Ryders on the Storm" dei Doors) dedite ad una 
            fusion infuocata, per lo più strumentale. La durata del disco 
            è contenuta in poco più di mezz'ora, piuttosto anomala 
            per gli standards attuali, e questo fattore unito al genere musicale 
            contenuto non rendono certo molto appetibile questo album ai lettori 
            più legati al metal e all'hard rock, ma posso dire che, per 
            chi volesse provare ad allargare le proprie vedute, questo album può 
            essere un ottimo viatico.
 
 Nelle tracce si susseguono senza sosta momenti di grande abilità 
            tecnica legata ad un feeling genuino, forse un po' per "esperti", 
            ma tutto da godere. Di fronte ad artisti di questo calibro che suonano 
            al meglio delle loro possibilità è superfluo fare ulteriori 
            commenti, un disco così o lo si ama o lo si odia. GB
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