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            ho notizie di questo progetto artistico e nemmeno nel web è 
            facile trovarne, l’unica cosa che penso è che si tratti 
            di una one man band, ma è una mia interpretazione dell’artwork, 
            nessuna notizia sicura. Pertanto passerò subito a parlare della 
            musica proposta da questa strana creatura notturna.
 
 Solitamente si associa il termine autoproduzione a qualcosa di artigianale 
            e fatto in economia, ma non è il caso di Coucou Sèlavy, 
            che ha curato in modo maniacale questo disco dal titolo suggestivo, 
            un misto di italiano antico e francese, una scelta elegante, come 
            è elegante il formato scelto, custodia da dvd e una copertina 
            bianca immacolata. Booklet curatissimo all’interno, la prima 
            parte gioca col titolo del disco, la seconda alterna fotografie effettate 
            ai testi molto poetici. L’artista compare in vesti teatrali 
            e del resto tutto l’album è molto teatrale. Le musiche 
            sono spesso delicate, mentre i testi vengono in parte cantati e in 
            parte declamati, la voce è quasi sempre filtrata e tocca tonalità 
            molto diverse. Ci sono momenti vicini al folk apocalittico, altri 
            quasi progressive, forse il termine più corretto da usare sarebbe 
            art rock, nel senso che l’artista non sembra voler limitare 
            la propria proposta ad un “genere” particolare, ma sembra 
            piuttosto voler creare qualcosa di particolare, raffinato e ambizioso.
 
 Le tracce sono ben trenta, quindi è difficile fare un resoconto 
            dettagliato, ma questo è un disco che ha una sua integrità 
            e che va ascoltato nel suo insieme, come dicevo ci sono momenti delicati 
            e sono la maggior parte, ma non mancano parentesi clownesche, altri 
            sinfonici e neoclassici, tutto condito da sprazzi di follia visionaria. 
            Non è sempre facile seguire il filo che lega i vari frammenti 
            di questo album, sicuramente è musica che ha bisogno di immagini 
            e di un contesto live, oppure di una predisposizione interiore particolare, 
            i testi sono essenziali, vere poesie musicate, ricche di suggestioni 
            romantico decadenti, certo non è musica mainstream, piuttosto 
            vuole essere un momento di riflessione intima e vagamente spleen.
 
 Coucou, Sèlavy è un artista fuori dal coro, che vi sorprenderà 
            con le sue allucinazioni musical surreali e vagamente dadaiste, sicuramente 
            originali. GB
 
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