| Questo debutto si fa subito notare per il contributo di Derek Sherinian, 
            che non ha certo bisogno di presentazioni, ma sembra essere più 
            un ospite di lusso che non un vero e proprio componente della band, 
            anche se suona con loro dal vivo.
 
 In realtà i fautori del progetto sono l'italianissimo e bravissimo 
            guitar hero Alex Masi, che spero tutti voi conosciate, il tastierista 
            Alex King e il chitarrista e bassista Lars Eric Mattsson. In pratica 
            ci troviamo di fronte all'ennesimo super gruppo dedito al progressive, 
            ma non si tratta di una fredda operazione commerciale, del resto il 
            prog è per sua natura sperimentale ed ha bisogno di rimescolare 
            continuamente le carte per proporre nuove soluzioni. In effetti l'impostazione 
            di questo CD è davvero originale, troviamo miscelati prog metal, 
            elementi sinfonici e classici, improvvisazioni jazz e fusion e un 
            solido impianto rock.
 
 Il primo brano, "Calls Out My Name", ha già le qualità 
            di un classico del genere, è ricco di variazioni e condensa 
            con impressionante determinazione il messaggio che il gruppo vuole 
            dare, ci sono momenti elettrici ed acustici che si inseguono diventando 
            ora complicate geometrie, ora refrain neoclassici, ora momenti riflessivi. 
            Il brano successivo parte con un ritmo sostenuto impreziosito da un 
            hammond che sembra uscito da un mai dimenticato passato. Alex si lancia 
            in assoli mozzafiato inseguendo con fantasia quei fantasmi neoclassici 
            che ne hanno caratterizzato la carriera, ma gli assoli di King alle 
            tastiere non sono certo da meno e fanno da riuscito contrasto. Il 
            tappeto ritmico è sempre all'altezza e sostiene con perizia 
            e passione i pregevoli sfoghi dei solisti. Nel terzo brano strumentale 
            si fa finalmente notare Derek arricchendo una band che non ha comunque 
            bisogno di personaggi illustri per mettersi in luce.
 
 Il disco è un concept sugli stati d'animo, indagando con una 
            discreta profondità i nostri umori ci accompagna piacevolmente 
            per un'ora, intrattenendoci con una musica impegnata e intelligente. 
            E' un lavoro fuori dal coro ed è proprio per questo che mi 
            è veramente piaciuto. Da avere e basta. GB
 
 Altre recensioni: II
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