| Riedizione del debutto di questo gruppo americano dedito ad un Dark 
            dalle tinte opache. Luci ed ombre che, con dolcezza, coprono e scoprono 
            le emozioni quotidiane. Musica meditativa, quasi ambient, spesso triste, 
            ma mai disperata.
 
 Riflettere e riflettersi sono le componenti di questi nove pezzi che 
            ricordano i film inglesi di maniera, quelli dove non succede mai niente, 
            quelli che, a ben guardare, a volte assomigliano tanto alla vita di 
            molti di noi. Un'esistenza malinconica con un fondo di speranza: non 
            è sempre tutto grigio ciò che ci circonda.
 
 Pochi sono i brani che mi colpiscono, "Deep" mi ricorda 
            (con malinconia) il ritmo di un brano degli Echo and the Bunnymen, 
            ma è solo una chimera. "Land and Sea" ha una melodia 
            stupenda, ma, essendo già il settimo brano, è un po' 
            tardi per sconfiggere la noia che mi ha assalito. Certo anche la noia 
            è parte predominante della nostra vita ed è importante 
            saperci convivere, ma non trovo entusiasmante che anche la musica 
            cerchi di ricordarmelo. Il disco si chiude con il brano "Fear", 
            che di paura ne mette, ahimè, davvero poca.
 
 Peccato perché la singer Victoria Lloyd è davvero brava 
            ed ispirata e i brani sono comunque personali, ma alla fine del disco 
            non riesco a ricordare una sola canzone che mi abbia veramente colpito. 
            GB
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