Rock Impressions

China - We Are The Stars
CHINA - We Are the Stars
Blue Martin Records
Distribuzione italiana: -
Genere: AOR
Support: CD - 2013


Uscito già da qualche settimane (ma da poco acquistato), "We Are The Stars" è l'ultima fatica in studio della band svizzera China, un album solare e allegro, ispirato alle ariose e melodiche sonorità americane anni ottanta, una ventata di allegria e positività che ogni tanto è necessaria e benvenuta, e chissenefrega se ciò va a discapito dell'originalità.
Le radici della band risalgono peraltro alla fine degli anni '80 con l'omonimo debut-album pubblicato nel 1988 ed altri quattro rilasciati sino al 1995 (imperdibile "Sign In The Sky" del 1989) quando "Natural Groove" tentò di accodarsi al carrozzone grunge reclutando un nuovo cantante, ma fallendo giustamente e miseramente nello scopo. Nel 2007 i China tornano insieme e pubblicano tre anni dopo il discreto "Light Up The Dark" capitanati nuovamente dal singer Eric St. Michaels e sempre col chitarrista Claudio Matteo quale unico superstite dell'originaria formazione.

Sul finire del 2013 esce "We Are The Stars" contenente dieci brani splendidamente prodotti da Thommy Henriksen (Alice Cooper) e Corey Todd Tayler (Slipknot, Stone Sour) che permettono di godere appieno della vitalità e freschezza espositiva della band che ci accoglie con la divertente e dinamica "Crazy Like You", simpatico mix di Poison, Boston e Night Ranger reso con suoni potenti e rotondi ed una verve di gran presa come il refrain ruffiano, anthemico, scontato e irresistibile!!! Anche se "That's A Lot Of Love" copia (a volte spudoratamente come nella strofa, altre volte più subdolamente come nel refrain) "Run To You" di Bryan Adams possiamo irritarci o far finta di niente e goderci questa scarica di melodia ed energia, senza dare troppa importanza all'inganno, mentre "Everywhere You Are" è più leggera e con un tocco fra Nickleback ed ultimi Bon Jovi e il suo testo è stato scritto da Corey Taylor degli Slipknot. Molto da boy-band è il pop di "Uninvited" che è passata senza lasciarmi alcuna traccia, mentre "Circles In The Sky" si muove è indecisa fra ballad ipnotica e rock song. Fortunatamente si torna al rock duro e disinvolto con "Kisses On Fire" le cui sonorità riportano a qualcosa fra Angel, Boston, Firehouse e Poison, ma almeno riesce a divertire, mentre "Breakdown" e "Inside Out" puntano su toni più maturi e dagli arrangiamenti più ricercati che portano "Remember My Name" a diventare una ballad aperta quanto totalmente priva del benchè minimo spunto proprio. Eccoci arrivati alla fine con la titletrack che emana gioventù dai suoi brufolosi pori e convoglia in un'unico brano Coldplay e Wig Wam.

Avrete capito come questi China siano ben lontani da quelli che firmarono l'ottimo album "Sign In The Sky", ma a parte alcune canzoni troppo 'mosce' o cartacarbonate da famosi hits del passato, "We Are The Stars" riesce ad offrire alcuni momenti di evasione e divertimento e proprio per questo motivo li sottopongo anche alla vostra attenzione. Con le dovute cautele appena citate, resterete soddisfatti di "WATS". ABe

Sito Web




Flash Forward Magazine

Indietro alle ultime recensioni

Indietro alla sezione C

 

Ricerca personalizzata

| Home | Articoli | Interviste | Recensioni | News | Links | Art | Chi siamo | Rock Not Roll | Live | FTC | Facebook | MySpace | Born Again |