| Laura Catrani è un soprano, quindi una cantante di impostazione 
            classica, si è diplomata in canto e vanta un curriculum di 
            tutto rispetto. Inoltre ha studiato recitazione. Questo progetto, 
            molto ambizioso, è incentrato su Dante ed è un lavoro 
            di ricerca e sperimentazione per sola voce. Vox In Bestia sembra più 
            un’opera destinata ad essere rappresentata per il teatro che 
            non musicale, o meglio un connubio molto stretto tra le due forme 
            d’arte.
 
 Quindi la mia analisi deve tenere conto di quest’anima poliedrica, 
            che usa il canto ma è molto di più. Alcuni testi della 
            Divina Commedia vengono recitati per introdurre, o se volete accompagnare, 
            le parti cantate. Laura fa tutto, le musiche sono state composte da 
            Fabrizio De Rossi Re, Matteo Franceschini e Alessandro Solbiati. La 
            prima cosa che emerge con chiarezza dall’ascolto è la 
            bravura della Catrani, che ha una padronanza della voce da mettere 
            i brividi. Sia quando accenna melodie, che quando arriva a proporre 
            le parti più ardite, dove imita suoni e versi, troviamo una 
            cura maniacale dei suoni, una tecnica di canto che sorprende e incanta. 
            Da Inferno, Purgatorio e Paradiso vengono estrapolati alcuni animali, 
            che come sappiamo sono simboli, Laura dà voce a questi animali 
            cercando di proporre un lavoro più introspettivo che di “somiglianza”. 
            In questo senso anche il suo canto diventa simbolico, importante è 
            affidarsi ai ricchi testi del libretto, che aiutano in questo viaggio 
            immaginifico. Come forse avrete capito non è un lavoro facile, 
            non è “per tutti”, e richiede un certo impegno 
            uditivo ma anche emozionale, un volersi lasciar guidare dalla voce 
            di questa Beatrice del canto.
 
 Analizzando l’opera da un punto di vista teatrale, trovo che 
            le parti recitate siano poco incisive, ho avuto l’impressione 
            di una impostazione un po’ “scolastica” e avrei 
            apprezzato un po’ più di enfasi recitativa, forse poteva 
            essere d’aiuto una voce diversa. In ogni caso si tratta di un 
            lavoro d’avanguardia di grande complessità.
 
 Laura Catrani ha avuto coraggio e determinazione e questo disco mostra 
            quanto sia creativa. Forse se avesse provato a concedere qualcosa 
            ad un ascoltatore meno esigente, sarebbe stato un lavoro più 
            accessibile, ma l’arte ha priorità diverse. GB
 
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