Rock Impressions

Black Shape of Nexus - Negative Black BLACK SHAPE OF NEXUS - Negative Black
Exile on Mainstream
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Doom
Support: CD - 2012


Formatisi nel 2005 i B-SON sono un sestetto proveniente da Mannheim, voce, due chitarre, tastiere, basso e batteria. Alle spalle hanno la partecipazione a diversi festival europei, dove si sono fatti notare per il loro sound apocalittico di grande impatto sonoro. Il gruppo è dedito ad un noise doom postmoderno con cantato gutturale, un mix altamente caustico e molto disturbante. Un vero e proprio attacco soniko, al tempo stesso icona e denuncia delle contraddizioni dell’epoca moderna, un forte grido di protesta contro la massificazione imperante.

Il disco che dura ben ottanta minuti, è composto da sole sette tracce, la prima è “Illinois” che parte con dei suoni cacofonici acidissimi di chitarra, fra shoegaze e psichedelia metal, mentre la batteria traccia un down tempo micidiale e molto doom, l’impatto è devastante, un brano ruvido e dannatamente scomodo, che grida dolore con rara efficacia. Solo verso la fine entra una voce come se uscisse da una radio e il pezzo lentamente lascia il posto a “400H”, il riff è più riconoscibile, un giro doom molto cupo, il singer entra con una voce al vetriolo, l’associazione di growl, screamo e musica non poteva essere più efficace, veramente terrificante, l’apocalisse è servita. “60 WV” non è certo più rilassante, il ritmo rallentato prende via via intensità fino ad un crescendo di disperazione difficilmente sostenibile e quando termina si prova pure un certo sollievo. “10000 µF” dura quasi venti minuti, inizia con un giro tribale sempre molto doom, è un lungo e soffocante calvario, nel prosieguo ci sono anche parti sperimentali, sempre alla ricerca di soluzioni estreme, il disco è così violento che il finale tranquillo sembra strano. “14d” propone il cantato più estremo del disco, con un growl che fa male all’anima, il doom più cattivo che si possa trovare, alcuni passaggi strumentali sono davvero notevoli. “RMS” è un isola di tranquillità onirica e psichedelica in un mare tempestoso, devo dire che ci sta anche bene e in qualche modo prepara alla conclusiva e interminabile “Neg. Black”, che chiude il disco con oltre ventidue minuti di sperimentazioni doom, non è così efferata come si potrebbe temere, piuttosto è una lenta riflessione pessimista.

Negative Black non è un disco per tutti, anzi è da maneggiare con attenzione, però è la vera fotografia, se volete a tinte molto fosche, di un malessere che si respira in modo sempre più evidente e che colpisce a diverse latitudini del nostro bel mondo occidentalizzato. È facile etichettare questa proposta musicale borderline come rumore e brutalità, sarebbe meglio però riflettere sul perché ci sono artisti che esprimono un disagio tanto palpabile. GB




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