Rock Impressions

Belladonna - The Noir Album BELLADONNA - The Noir Album
Belladonna Records
Distribuzione italiana: Venus / Audioglobe
Genere: Gothic Rock
Support: CD - 2009


Vi avevamo indicato che i romani Belladonna erano un gruppo dal grande potenziale, è stata solo questione di tempo, a dire il vero neanche tanto, ed eccoli con un disco nuovo di zecca che viene già considerato con grande attenzione dai media e dalle case discografiche e che mostra che avevamo visto giusto, i Belladonna sono una band che ha le carte in regola per andare lontano e questo The Noir Album ne è la piena conferma.

Non servono tanti preamboli, i Belladonna parlano con la loro musica oscura, sensuale e potente, un mix di hard rock viscerale e di atmosfere gothic, che unisce tante suggestioni del passato, ma che sa guardare anche al futuro, mi vengono in mente gli HIM col loro love metal, qualcosa dei Placebo, su tutto i Led Zeppelin, ma solo per dare qualche riferimento. Poi su tutto c’è la voce disperata e coinvolgente di Luana, che ti trasporta in un vortice di emozioni pericoloso come la trappola di un ragno.

Le chitarre acide che aprono il cd sono un manifesto di intenti, sono un sigillo che si rompe e si apre uno scrigno di suoni e di emozioni che traboccano, la voce di Luana ci investe subito con la sua grinta che sa di disperazione e di voglia di amore, “Alchemical Romance” è il modo migliore per iniziare l’ascolto di questo album “nero”. “Love Me Till I Die” riassume tutto quello che abbiamo detto prima, amore, forza e romanticismo dark si mescolano in un caleidoscopio di sensazioni e i Belladonna dimostrano tutto il loro carisma. Ottimi gli arrangiamenti e la registrazione, il disco suona convincente e anche a volumi alti rende molto bene. “Till Death Do Us Part” è sinceramente Zeppeliniana, un riffing stoppato ad opera di Dani, con una sezione ritmica che spinge come un treno. Poi ci sono le magie di “A Manhattan Tale” a fare da contraltare. Nei testi troviamo riferimenti letterari che rimandano alla letteratura romantica di fine ottocento, con Poe in testa, temi che si sposano alla perfezione con il sound della band. A proposito del nome, per chi non lo sapesse si riferisce ad una pianta velenosa ed allucinogena, un nome inquietante, che si dimostra essere un altro elemento molto azzeccato. Toccante la ballata “My Golden Dawn”, con riferimenti a tematiche esoteriche che si possono rintracciare celati nel testo, poi la voce di Luana in questo brano brilla più che mai. Molto incisiva anche “Holy Flame”, scorrono i brani ma la tensione del disco non cede di un millimetro, grande songwriting davvero. Un’altra bella scarica di energia arriva con “Lust Never Sleeps”, in fondo questa è la dimensione del gruppo che preferisco, quando attaccano a spingere non ci sono storie, sono un treno in corsa. La conclusiva “Pure Belladonna” è quasi un manifesto del gruppo, una chiusura in grande stile che consacra questo come uno dei dischi più interessanti del panorama nostrano.

I Belladonna crescono e siamo solo all’inizio, io mi aspetto grandi cose da questa band e sono sicuro che The Noir Album regalerà al gruppo grandi soddisfazioni, non privatevi del piacere di incontrarli. GB


Altre recensioni: Metaphysical Attraction; Shooting Dice With God

Interviste: 2009

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