In Italia c’è tanta voglia di rock, anche se i grandi gruppi discografici nazionali sembrano non volersene accorgere, ma basta rivolgere lo sguardo al nostro underground per toccare con mano questa realtà, che si colora sempre di nuovi artisti dai risultati spesso sorprendenti. Gli A Small Document si inseriscono a pieno titolo in questo filone sottostimato, un power trio pieno di grinta e di rabbia rock.

Questo The New Middle Age si ispira al rock inglese , dalle sfuriate degli Who al punk settanti ano, che in qualche modo ne è figlio, poi ci sono richiami anche al punk americano, partendo dagli Stooges, ma c’è anche molto garage, riffs semplici e tanta energia, rock ’n’ roll essenziale e distorto a dovere. Un vero carosello di citazioni colte, non scopiazzate, ma un chiaro atto di amore per un genere musicale, che pesca a piene mani in cinquant’anni di storia. Una specie di viaggio dai contorni a volte molto psichedelici, ma ci sono anche momenti accostabili al moderno desert rock o al post punk. Insomma ce né per tutti i gusti, ma soprattutto c’è del buon rock viscerale, di quello che ti prende forte allo stomaco.

La forza dirompente del rock è la materia prima di questi musicisti, che hanno messo una grande passione nella realizzazione di questo cd, che non sarà innovativo, ma che è capace di far vibrare chi è cresciuto divorando il rock. GB