Rock Impressions

ANEKDOTEN - Mantova, 8 Ottobre 1999
di Giancarlo Bolther

Bisogna innanzi tutto lodare il Comune di Mantova e l’Associazione Culturale Apeiron per aver compiuto il miracolo di aver portato il quartetto svedese in Italia. L’occasione è davvero ghiotta per gli amanti della musica progressiva, perché gli Anekdoten sono un gruppo formidabile che ha alle spalle due CD divenuti dei veri classici del prog.

L’unica nota negativa è che la band, insieme agli strumenti, si è portata anche un freddo nordico bestiale che ha non poco intirizzito il pubblico presente. Nella platea si coglie un’atmosfera carica di stupore e di emozionante tensione, che si scioglie solo con l’inizio dello spettacolo.

Nella scaletta troviamo proposto quasi interamente il nuovo CD, che viene venduto in anteprima assoluta proprio in questa occasione, per cui è difficile commentare dei pezzi che si imparerà a conoscere solo in seguito, ma nondimeno il coinvolgimento è totale. Si passa da momenti psycho-hard quasi esoterici e melliflui a progressioni metalliche impressionanti. Non si può non apprezzare la carica maestosa e coinvolgente delle lunghe suites proposte, nell’ora e mezza di concerto verranno suonati solo undici brani bis inclusi. L’unica pecca attribuibile al gruppo è di costruire le canzoni in modo molto simile alternando in modo un po’ ripetitivo, ma con consumata sapienza e maestria, momenti onirici e riflessivi a sfuriate metalliche pulsanti ed avvolgenti.

La sezione ritmica del gruppo è shockante e appanna le figure del chitarrista e della tastierista e violoncellista, quest’ultima in effetti si sente poco, probabilmente penalizzata da un missaggio sfavorevole, che nega la possibilità di far apprezzare il suo contributo al sound del gruppo, mentre il chitarrista si limita a creare un tappeto sonoro e a ricamare fraseggi ritmici senza calcare la mano in assoli o virtuosismi fine a se stessi e troppo spesso inflazionati nel genere prog. Comunque la mente degli Anekdoten sembra proprio essere il bassista che per tutta la serata non si risparmia sfoderando un’eccezionale padronanza dello strumento. Il batterista, dal canto suo, si esibisce in un drumming raffinato e potente, ricco di fantasia, degno compendio al sound della band.

Citare dei brani in particolare è riduttivo perché un concerto come questo va preso nel suo insieme e posso davvero dire di aver vissuto un’esperienza indimenticabile confermata anche dagli applausi dei presenti che sembrano non avere mai fine. I quattro di Stoccolma sono stati così entusiasti del calore dimostrato dal pubblico, che alla fine dello spettacolo si sono soffermati per molto tempo con tutti i presenti per rispondere alle domande e per firmare gli autografi di rito. The very best concert of the year!!! GB

Recensioni: From Within; Gravity

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