Rock Impressions

Anderson Wakeman - The Living Tree ANDERSON WAKEMAN - The Living Tree
Gonzo Multimedia
Distribuzione italiana: -
Genere: Atmosferic
Support: CD - 2010


Quando si ha a che fare con dei miti viventi, personaggi verso i quali si prova anche un certo affetto, è sempre difficile scrivere, per il rispetto che questi musicisti meritano per tutto quello che hanno fatto e per quello che ancora oggi rappresentano, ma ovviamente bisogna spogliarsi delle proprie convinzioni e dei propri sentimenti e affrontare il disco con la massima libertà possibile ed è proprio quello che vorrei fare.

The Living Tree è l’inaspettato lavoro a due di questi ex Yes, un disco atipico, un lavoro intimista dove i due non hanno voluto coinvolgere altri musicisti, quindi troviamo solo pianoforte e voce, con soluzioni ai limiti dell’ambient. Per certi versi questo album mi ha ricordato quello fatto da Wetton e Downes dal nome Icon, ci sono vari parallelismi, ma a differenza di Icon questo presenta materiale nuovo, composto per l’occasione. Si parte con le melodie sognanti di “Living Tree (part 1)”, melodie molto ispirate, che ricordano il passato illustre dei due, ma che brillano comunque di luce propria. “Morinig Star” è una piece più ritmata e prog nel senso classico del termine, nonostante l’ambientazione acustica e minimale, Anderson canta con consumata abilità e Wakeman suona per il puro piacere di farlo, senza inseguire tecnicismi o virtuosismi fini a se stessi. The Living Tree non è un disco autocelebrativo e lo si capisce brano dopo brano, così la poetica “House of Freedom” ci accompagna con leggerezza, ma anche con decisione, belle melodie, che convincono. Torna il tema portante del disco con la bucolica “Living Tree (part 2)”, ma molto più interessante è la nervosa “Anyway and Always”, dove i nostri osano un linguaggio meno poetico e più drammatico e il risultato è molto buono. In “23/24/11” si affrontano anche temi molto seri, come la guerra, con ancora buoni risultati. Con questo misto di leggerezza e profondità il disco scorre verso il finale senza riservare altre sorprese, ma confermandosi fino alla fine.

Di sicuro questo è un titolo per collezionisti, per audiofili e fan sfegatati, un disco che non verrà passato per radio e che troverete recensito solo in riviste molto specializzate, nonostante tutto questo è un bel disco, un po’ difficile in certi momenti, ma comunque bello. GB


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