Rock Impressions

Almah - Fragile Equality ALMAH - Fragile Equality
AFM / Laser Company
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Power Metal
Support: CD - 2008

La storia degli Almah non ha radici profonde, infatti la band del cantante degli Angra , Edu Falaschi, con “Fragile Equality” è solo al secondo disco. Il primo intitolato semplicemente “Almah” esce nel 2007 ed è un album ricco di rinomati special guest ed anche di soddisfazioni economiche. Esso punta sopra di loro la luce dei riflettori di tutto il mondo, ma soprattutto il Giappone sembra essere il più interessato. Il ferro va battuto caldo, per cui a distanza di un anno li ritroviamo con questo “Fragile Equality”, dieci canzoni che non esulano certo da quanto proposto sia con gli Angra che con la band in analisi. Formula che funziona non si tocca, ma la band si, strana in effetti la decisione di riformare una nuova line up da parte di Falaschi.

A coadiuvare la sua spettacolare voce, questa volta ritroviamo il bassista degli Angra, Felipe Andreoli, mentre Marcelo Barbosa e Paulo Schoeber alle chitarre e Marcelo Moreira alla batteria completano la band. Una produzione sonora impeccabile esalta l’energia trasmessa dalla musica, a sua volta egregiamente arrangiata. Power metal sinfonico nell’iniziale “Birds Of Prey”, Edu si presenta così in perfetta forma. Ancora le tastiere donano profondità ed epicità in “Beyond Tomorrow”, mentre la cavalcata sonora prosegue imperterrita e senza particolari sterzate con “Magic Flame”. C’è anche l’attimo più intimo, qui dal titolo “All I Am”. Tutto quello che andiamo ad ascoltare è un concept, basato su di un personaggio di fumetti di prossima pubblicazione, proprio dal titolo “Fragile Equality- Equinox Book1” dove lo stesso Falaschi ne è coautore. Tuoni e fulmini, un temporale inquietante apre “You Understand”, canzone di portata adrenalitica elevata. Le chitarre ben dialogano per tutto il disco, mentre la sezione ritmica si dimostra una scelta davvero indovinata.

Chi vive di Metal Power, sono sicuro che resterà letteralmente folgorato dalla bellezza di “Fragile Equality”, personalmente resto colpito da “Invisibile Cage”, ma questa è la mia anima “Progressiva” a farmi propendere verso di lei. Nessuna flessione, a dimostrazione che perfino in un genere inflazionato come il Power Metal, c’è ancora la possibilità di fare molto bene. Gli Almah non si inventano nulla, ma riescono ad intrattenere con classe e professionalità. Soldi spesi bene, un disco che nessun Metallaro vero deve farsi sfuggire. MS


Indietro alla sezione A

 

Ricerca personalizzata

| Home | Articoli | Interviste | Recensioni | News | Links | Chi siamo | Rock Not Roll | Live | FTC | MySpace | Born Again |