Rock Impressions

Ajalon - This Good Place AJALON - This Good Place
ProgRock Records
Distribuzione italiana: -
Genere: Prog
Support: CD - 2009

Il nome di Randy George non dovrebbere essere del tutto sconosciuto ai nostri lettori, molti lo avranno notato al fianco di Neal Morse in molti suoi progetti solisti, gli Ajalon sono la sua band, che con questo This Good Place giunge al terzo album della propria discografia. Gli altri due compagni di Randy sono Wil Henderson alla voce e Dan Lile alla batteria. Il gruppo è stato scoperto nientemeno che da Rick Wakeman, che ha dato loro una certa notorietà, poi i vari musicisti hanno suonato con molti nomi importanti come Steve Hackett, Adrian Belew, Paul Gilbert, Mike Portnoy, Phil Keaggy e Michale Manring. Inoltre questa band fa parte del circuito del rock Cristiano, che ha una nutrita schiera di gruppi prog, anche se non molto conosciuti al grande pubblico per la loro fede, come i Glass Hammer, i Silent Hill, gli Akacia e i Proto-Kaw.

Il disco apre con “Love is a Dream”, un brano new prog dal tiro accattivante, quasi un AOR evoluto, ma le tensioni più propriamente prog arrivano col secondo “Nickels and Dimes, Marbles and Stones”, dalle ritmiche complesse e intriganti al punto giusto e sempre molta attenzione alle melodie. “Not Man” è impreziosita dal contributo del cantante Rick Altizer, il brano ricorda vagamente le cose fatte con Morse. “Abstract Malady” è uno strumentale che mostra tutte le potenzialità di questa band, è un brano pieno di vita e di idee, che straripa di virtuosismi, che non sono mai fine a se stessi, davvero un bel pezzo. Convincente ed originale l’hardeggiante “Lullaby of Bedlam”, una vera prova di carattere. La suite “Redemption” nei suoi oltre diciannove minuti è il vero pezzo forte del disco e arriva quasi alla fine dell’album, anche se avrebbe meritato un posto privilegiato negli ascolti, ma non è che quanto ascoltato prima non fosse all’altezza, solo che qui siamo una spanna sopra il resto del disco, ottimo prog, continuamente venato da improvvisazioni jazzate, ma sempre molto rock nell’impianto, godibilissimi gli assoli di tastiere e di chitarre e molto pregevole il drumming. Gran finale con l’immaginifica track che da il titolo all’album.

This Good Place è un disco tutto in crescendo, che non mancherà di stupirvi, basta superare l’iniziale sospetto di musica troppo leggera per poi ritrovarsi in un contesto prog immaginifico di ottimo spessore. GB

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