Rock Impressions

Aisles - In Sudden Walks AISLES - In Sudden Walks
Presagio
Distribuzione italiana: no
Genere: Prog
Support: CD - 200
9


Abbiamo fra le mani il secondo album dei cileani Aisles, che ci avevano colpito col loro primo album uscito qualche anno fa. Il debutto era costruito su un buon new prog di scuola Genesis e primi Marillion, questo secondo album ci mostra una band molto cresciuta, autrice di un tessuto musicale decisamente più personale e maturo. I riferimenti ai grandi gruppi citati non mancano, ma sono più stemperati e meno diretti, con l’aggiunta anche di elementi di art rock. Le sei composizioni proposte in questo nuovo album sono mediamente lunghe, ben quattro sono superiori ai dieci minuti, ma questo è solo un dettaglio.

Il brano di apertura è “Mariachi”, un prog puro e cristallino, classico e moderno al tempo stesso, suonato in modo superbo e ben prodotto. Il cantato in spagnolo suona un po’ strano, ma le parti musicali sono davvero notevoli. La parte finale però è un po’ prolissa, ma il giudizio complessivo è comunque buono. Molto più esuberante e piacevole è la seguente “Revolution of Light”, che ha delle linee melodiche molto accattivanti e riuscite, che sembrano quasi radiofoniche, ma la struttura ritmica del brano è decisamente prog. “Summer Fall” è poetica e un po’ meno incisiva dei due brani precedenti e richiede più ascolti per essere assimilata, ma non è così male. “The Maiden” introduce anche delle ritmiche tipicamente sudamericane, è un brano solare che conferma la vena creativa di questi musicisti, infatti non c’è un brano uguale all’altro e tutti sono ben costruiti, il finale è pieno di brio. “Smile of Tears” è un brano atmosferico, che rimanda a certi Pink Floyd, sicuramente il momento più riflessivo e intimista del disco. “Hawaii” è il brano più lungo e complesso del disco, ci sono delle parti jazzate e le atmosfere sono oniriche, sognanti, dopo i colpi di brio precedenti questo pezzo fatica un po’ ad entrare, ma ci sono dei crescendo da gustare.

Gli Aisles sono una band interessante, che potrebbe essere penalizzata dalla provenienza, ma che merita attenzione. Il loro disco si rivolge prettamente ad un pubblico prog, ma chi sa che in patria non possano trovare un audience più varia, poi il futuro è ancora tutto da scrivere. Non sottovalutate il prog sudamericano. GB

Altre recensioni: The Yearning; 4:45 AM; Hawaii

Sito Web


Indietro alla sezione A