Rock Impressions

Age of Nemesis - Terra Incognita

AGE OF NEMESIS - Terra Incognita
Magna Carta
Distribuzione italiana: Edel
Genere: Prog Metal
Support: CD - 2006

La Magna Carta ha perso tutti i gruppi di punta in campo prog metal e pensare che negli anni novanta era una delle label più attive e ha dato un notevole impulso alla rinascita del genere, oggi invece cerca di riprendere terreno con varie uscite un po’ altalenanti a livello qualitativo, anche se resta una certa classe (penso a titoli come Ozric Tentacles), ma i fasti passati sembrano ancora lontani. Gli ungheresi Age Of Nemesis hanno già una lunga carriera sulle spalle, hanno cambiato nome a causa di una certa diffusione del primo moniker Nemesis, e tornano sul mercato ad un anno di distanza dal precedente Psychogeist, che era stato accolto molto tiepidamente dalla critica. In effetti questa band ha un grosso handicap: sembra che non si sia accorta che negli ultimi dieci anni il prog metal è molto cambiato, mentre propone un sound ancorato a modelli ormai piuttosto superati stile Dream Theater periodo Awake o se volete pensate agli esponenti del prog metal melodico.

Terra Incognita presenta dodici traccie piuttosto ben congegnate, voglio dire subito che se questo disco fosse uscito nel ’92 sarebbe un album da culto, oggi invece suona datato. Altro discorso meritano i testi del gruppo che sono sempre stati piuttosto profondi e intricati, con storie che sembrano estrapolate da certi film fra il thriller e la psicanalisi, quindi dimostrano un certo spessore. Ma tornando al discorso prettamente musicale troviamo un grande lavoro ritmico con una pregevole ricerca melodica. Rush e Dream Theater saccheggiati a piene mani fin dall’iniziale “Tree of Life”, almeno in apertura potevano cercare di partire in modo un po’ più originale. Un po’ meglio è la complessa “Meeting with the Umbeliavable” che presenta vari riffing molto nervosi, fra POS e Maiden. Intrigante anche “The Land of Light” e di certo non si può dire che “Inner Fire” sia brutta o fiacca. Siamo a metà disco, l’altra metà pur continuando su livelli accettabili, non riserva altre sorprese. Quindi ripeto che il disco è bello, le composizioni sono convincenti, il difetto è solo che si tratta di uno stile molto sfruttato e per questo poco originale.

Penso che gli Age Of Nemesis non lasceranno un segno profondo, ma chi ama il prog metal dei gruppi che ho citato potrebbe apprezzare questa band. GB


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