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            Sballo! Dalla Svezia ecco un nuovo gruppo che finalmente ha saputo 
            lasciarmi di sasso.Dopo i lontani tempi di Landberk, Anglagard, Anekdoten e Sinkadus 
            ecco nuova linfa vitale per il genere. Come stile non siamo assolutamente 
            vicini a questi gruppi che ho citato, anzi, mooolto lontani, ma l’emozione 
            che mi hanno dato all’ascolto è stata come la loro prima 
            volta.
 
 Gli Xsavior sono un enorme contenitore d’idee, ma ce ne sono 
            così tante che potrebbero spiazzare di molto l’ascoltatore. 
            Come riferimento principale posso citare i connazionali The Flowers 
            Kings, ma nel disco c’è incredibilmente di tutto: la 
            prima canzone “April Skies” infatti richiama molto il 
            gruppo di Roine Stolt, soprattutto nel canto. L’idea del caleidoscopio 
            rende bene l’ impressione che si ha all’ascolto, immagini 
            sonore si sovrappongono, o meglio mutano durante il corso del brano 
            con interventi alla Queen, Oasis e Spock’s Beard… un meddle 
            veramente singolare!
 
 Che l’arte degli Xsavior sia unica lo dimostra pure la successiva 
            “Lex The Fly”, ma una cosa così è indirizzata 
            ad un pubblico di nicchia. Qui ascoltiamo voci filtrate alla King 
            Crimson, passaggi alla Gentle Giant, un ritornello Rock AOR e brevi 
            cenni NU Metal!? Siamo circondati di suoni e da generi d’ogni 
            sorta e chi ama il Prog ha pane per i suoi denti. Aiutati dall’elettronica 
            in “Mr Chair Man” i nostri ci propongono un brano dal 
            ritornello più semplice. Pop e Metal si incrociano legandosi 
            fra di loro con un velo di effetti tastieristici. Ancora una volta 
            la chitarra di Benny Jansson ci regala un ottimo momento di musica. 
            I Queen si incontrano con gli ultimi Genesis. In “Take Me Home” 
            le acque si placano, le melodie si fanno più ariose, questa 
            volta sono i Dream Theater più melodiosi a venire in mente, 
            quelli di “The Silent Man”, ma incredibilmente mischiati 
            ad Elton John! Oramai tutto sembra normale, gli Xsavior sono stati 
            capaci di rendere personale qualcosa d’incredibilmente ampio 
            ed apparentemente incompatibile.
 
 Cosa può accadere ora nel successivo pezzo? In “In Memory 
            Of…” (Taj Mahal pt1) mi sembra di ascoltare gli Yes o 
            gli Asia, ma il Metal incalza ancora, i cori si susseguono, le tastiere 
            sciorinano note per un overdose d’emozioni. L’interpretazione 
            vocale del bravo Goran Edman è degna dei migliori gruppi Prog 
            e nei successivi pezzi…. No, basta non voglio rovinare più 
            le sorprese che contengono questi piccoli gioielli.
 
 In simili labirinti sonori non possiamo che perderci, comunque questo 
            non è un punto d’arrivo, ma di partenza per un intero 
            genere che da troppo tempo ristagna nelle sue stesse sporche acque. 
            Questi Svedesi hanno messo il seme e se sono fiori….
 “Caleidoscope” (miglior titolo non si poteva trovare), 
            per ora il miglior disco Progressive del 2005. MS
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