Scozzese
di nascita, Daniel è un artista di razza che, dopo aver militato
nei Cosmic Rough Riders coi quali ha inciso due album molto belli,
ha intrapreso a sorpresa la carriera solista. Questo è il suo
primo album solista, che è antrato nella top 20 inglese degli
album indipendenti.
Il sound di Wylie non si distacca da quanto prodotto con i CRR e si
muove in un british pop con salde radici folk e degli sprazzi di psichedelia
weascostiana. La copertina del cd è molto azzeccata, un sole
stilizzato circondato di luce e di api, cosa c’è di meglio
per descrivere una musica solare e carica di bellezza? Una vera boccata
di ottimismo e di voglia di vivere che non guasta in un mondo che
sembra sempre più corrotto da una modernità sempre più
scomoda.
Quattordi tracce ci guidano in un mondo sereno con dei suoni brillanti
e delle melodie che entrano subito in testa. Riuscite ad immaginare
un mix fra la musicalità brillante dei Lindisfarne e il gusto
sixties di gruppi come i Barracudas? Potreste anche pensare che si
tratti di musica banale o leggera, ma non è così, è
facile fare musica “allegra” banale, ma è molto
difficile farla impegnata e questa lo è nel senso che le melodie
di Daniel non sono stupide o scontate, perché la vena compositiva
del nostro è di prima classe.
Molte ballate acustiche raffinate e incantevoli si alternano a momenti
moderatamente elettrici all’insegna di una ricerca sonora elegante
e intelligente. Personalmente non sono un particolare cultore del
pop inglese, ma quando la musica è fatta così bene è
un vero piacere ascoltarla e sono sicuro che il piacere sarà
anche vostro. GB
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