Eccellente formazione tedesca, che si colloca fra King Crimson, Van Der Graaf Generator, Genesis e Marillion.

Il chitarrista Arne Schafer ha fatto parte degli Apogee, con due buoni dischi all'attivo pubblicati sempre dalla Muséa. Il tastierista Ekkehard Nahm ha, invece, pubblicato due dischi solisti, il secondo dei quali, Disturbance, ha riscosso un discreto successo ed è già considerato un classico.

Il CD in questione contiene quattro lunghi brani ricchi di virtuosismi e di atmosfere meditative, ma anche momenti epici ed esaltanti. Le composizioni sono molto belle, ma la mancanza di originalità pesa fortemente sulla valutazione di quest'opera. Se questo disco fosse uscito nel '73 sarebbe diventato un mega classico, uno di quei dischi per cui i collezionisti si svenano, ma oggi è troppo old fashioned è può interessare solo un nostalgico dei bei tempi andati. Peccato davvero perché i pezzi sono davvero belli, ben suonati e suggestivi, toccheranno sicuramente il cuore di tutti i prog maniacs.

Un'ultima nota negativa la voglio anche esprimere per la cover, che non mi piace davvero. Le geometrie che esprime fanno pensare a qualcosa di freddo e di calcolato, invece il disco è caldo ed emozionale e i virtuosismi sono al servizio delle composizioni e non dimostrativi.

Speriamo che sul prossimo disco riescano a modernizzare un po' la loro valida proposta. GB

Altre recensioni: Live at the Spirit