Rock Impressions

Screams of Abandon
Dysmorphic Records

Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una raccolta di molti brani di metal estremo provenienti da diversi Paesi; per la maggior parte si trattava di gruppi statunitensi, ma ci sono esempi provenienti anche dalla Svezia, dal Canada, da Panama e dal Messico.

E proprio messicani sono gli Exousia, il gruppo che ha il compito di aprire le danze proponendo un discreto death metal, non troppo tecnico e abbastanza uguale a se stesso, anche se non sgradevole all’ascolto. Subito dopo è la volta dei Benevolence, con un brano abbastanza simile al precedente, ma che prevede in aggiunta l’inserimento di una seconda voce e alcune parti di chitarra con riferimenti tendenti al neoclassico, abbastanza interessanti.
I Pergamon propongono invece un death melodico, in cui la voce ha la parte principale, essendo dotata di molta personalità e di un timbro molto particolare, che non si dimentica facilmente. Notevoli anche le parti strumentali, che sono parecchie, e i cori che si inseriscono ogni tanto nel brano. Di certo si tratta di uno dei brani migliori di questo CD. Subito dopo ci troviamo di fronte al velocissimo death degli Encryptor, che in sostanza non presentano niente di particolarmente nuovo, e soprattutto non godono di una registrazione di buona qualità, con la sezione ritmica in particolare che subisce danni. Decisamente diversi sono i Stringe, estremamente piacevoli e molto vari: l’inizio rimanda più che altro al genere epic, non al metal estremo, e anche le chitarre fanno bene il loro lavoro per tutto il resto del brano. Risultano invece più deludenti le voci, che non hanno un timbro particolarmente efficace, soprattutto nella parte iniziale del brano, anche se verso il finale si assiste a una loro ripresa di tono. Anche questo gruppo è comunque tra quelli che spiccano.
Un altro gruppo che ha scelto un nome perfettamente in tema con il genere suonato sono i Secretion, autori di un grind estremamente cupo, caratterizzato da riff molto pesanti, parzialmente in svantaggio rispetto alla voce nella registrazione. Un pezzo abbastanza corto, che non impressiona particolarmente per la sua originalità. Gli Exorcism invece vanno alla carica con un potente inizio, molto suggestivo, dove le note della tastiera scivolano via come gocce d’acqua sul vetro; questo inizio lascia poi spazio a un suono molto più cattivo, e a una delle voci migliori del disco, molto dotata, difficile da dimenticare.
Un altro gruppo molto interessante sono i Death Requisite, che nonostante abbiano uno stile molto più arrabbiato, riescono a risultare sicuramente gradevoli, perché nella loro furia c’è spazio per la melodia e l’originalità. Di nuovo il cantato è affidato a due voci. Niente di particolarmente nuovo per i Ministros del Santuario, penalizzati severamente da una registrazione davvero scarsa, troppo bassa, in cui si sente praticamente solo la voce, in perfetto stile brutal. Stesso discorso per i Nihilist, gruppo che, pur mostrando di avere qualche buona idea in più rispetto al gruppo precedente, risente della scarsa qualità della registrazione e di una eccessiva brevità della canzone proposta. Subito dopo abbiamo a che fare con i Sympathy, il cui inizio originale e grintoso lascia ben sperare. Nel corso del brano però il tono cala un po’, anche se le chitarre sono molto efficaci e alcuni inserti strumentali di ispirazione sinfonica rendono il tutto più interessante.
Una grossa nota di demerito va purtroppo ai Chains of Bondage, che sono praticamente inascoltabili per via di una registrazione assolutamente pessima, in cui si sente quasi solo la batteria, e la voce sembra che produca il suono che si ottiene quando si fa andare un nastro al rallentatore. Resta da chiedersi come sia possibile che un gruppo con dei suoni così scadenti sia inserito in un CD senza colpo ferire. Sono invece nettamente diversi i Soul of the Savior, un gruppo molto più dotato sotto l’aspetto tecnico, con un bell’intreccio di voci cupe, cambi di tempo adeguati nelle parti strumentali e tempi dispari interessanti. Il penultimo gruppo di questo CD ci mette di fronte ai Sorrowstorm, e ancora una volta siamo di fronte a una registrazione dalla qualità scarsa. Peccato, perché il death suonato dal gruppo panamense, in cui si alternano parti in growl e parti pulite, lasciava ben sperare: pare che le idee ci siano, ma finchè non migliora la registrazione, c’è poco da fare.
Chiudono il CD i Goredeath, altro gruppo dal nome decisamente azzeccato, con un brano che dura un minuto scarso, per cui non è neanche facile esprimere un vero giudizio, caratterizzato da un buon martellamento da parte delle chitarre e da un tuono finale molto in stile Manowar.

Tutto sommato, una compilation di metal estremo che offre degli spunti di interesse non da poco, anche se alcuni episodi alquanto scadenti lasciano più che altro perplessi. AM

Contatti: Dysmorphic Records: www.dysmorphicrecords.cjb.net


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