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            è uno dei dischi più belli che mi sia capitato di recensire 
            in assoluto. Il paradosso per un rocker come me è che si tratta 
            di un album acustico realizzato da due artisti strepitosi: Natsuki 
            Kido, chitarrista dei Bondage, e da Akihisa Tsuboy, violinista dei 
            KBB.
 Nonostante sia un album strumentale molto atipico, possiede un'intensità 
            che è difficile trovare in molti lavori più "canonici", 
            l'energia sprigionata dai due nipponici è stupefacente.
 
 Fin dall'iniziale "Left Window" si avvertono subito una 
            tensione poetica e drammatica altissime, quasi palpabili, il violino 
            di Akihisa sembra indiavolato e penso ai grandi come Simon House, 
            ma in questo caso più che mai i paragoni sono scomodi. Anche 
            le improvvisazioni di chitarra sono molto coinvolgenti e passano con 
            grande naturalezza da virtuosismi raffinati a sfuriate selvagge. "006" 
            invece gioca sulla poesia, niente di sdolcinato, si tratta di un commovente 
            affresco pennellato con tinte morbide e malinconiche di grande efficacia. 
            Con "Crawler-A" i nostri tornano su ritmi più serrati 
            e coinvolgenti con un solo di violino strepitoso e a seguire un solo 
            di chitarra che non avrebbe sfigurato nel live di DiMeola McLaughlin 
            De Lucia. In questo gioco di alternanza tornano atmosfere oniriche 
            ed eleganti in "Ripple". "Seventeen" ha un giro 
            irresistibile, quasi indemoniato su cui la chitarra improvvisa deliziosamente. 
            Chiude la lunga "New Era Has Come" che è il vertice 
            espressivo di questo album incredibilmente bello.
 
 Un disco da amare senza riserve. GB
 
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