| Attendevo 
            con ansia il nuovo lavoro dei Talisma, band attiva fin dal 1991, quando 
            vide la luce nel Quebec ad opera di Donald Fleurent e di Stéphane 
            Prudhomme. Il loro precedente lavoro, l'elegante "Corpus", 
            venne accolto favorevolmente dalla comunità prog internazionale, 
            tanto che a tutt'oggi risulta essere il best-seller della attiva etichetta 
            Unicorn Digital (ex Unicorn Records). E "Chromium" conferma 
            appieno le lodevoli intenzioni allora espresse, significando un ulteriore 
            progresso del particolare sound del gruppo.
 Ad evoluzioni crimsoniane ("Leviosa"), mai guastate da spocchia 
            o da insana mania di protagonismo, ad episodi che paiono tratti dal 
            miglior songbook del California Guitar Trio ("Mobius"), 
            fino all'ambient delicata ed introspettiva di "Nebuleuse", 
            il presente dischetto ci regala sane emozioni, di quelle che, per 
            intenderci, vorremmo provare più spesso, all'ascolto di una 
            opera intieramente strumentale. E' l'anima fortunatamente a prevalere, 
            tra i solchi di "Chromium", ed ad essa si rivolgono il padre 
            fondatore Fleurent ed i suoi fedeli compagni di viaggio Martin Vanier, 
            eclettico chitarrista, ed il versatile drummer Mark Di Claudio, che 
            aggiunge alla precisione ed alla pulizia del tocco una buona dose 
            di fantasia. Memorabili risaltano tracce come l'esotica overture "Qwhat", 
            o l'atmosfera vagamente retrò di "Dementia".
 
 Chromium è uno di quei dischi che vanno classificati semplicemente 
            come belli, perchè in questo piccolo vocabolo si racchiude 
            tutta la loro grandezza. Ed altro aggiunger a nulla serve. AM
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