Come
passare inosservati, esibendo con disinvoltura un tal monicker? Praticamente
impossibile, ed è appunto sollecitato da una infantile curiosità
che mi sono approssimato ad “Electric stalker”. Chi saranno
questi simpaticoni, mi stavo chiedendo, fugando poscia una rapida
scorsa alla biografia qualsisia emergente dubbio circa il valore e
la serietà degli artisti impiegati. E che spiegamento di forze,
vantando gli SG fra le proprie fila Tommy Denander (prezzemolo impegnato
con Radioactive, etc. etc. etc.) e Thomas Vikstroem (anche qui quanto
ad impegni non si scherza!).
Premesso che le tracce base di “Electric stalker” videro
la luce sul principio dei novanta, e che il gruppo venne scaricato
da una prestigiosa label prima della definitiva firma su un bel contratto
major, il presente cerchietto compendia brani tratti da quell’epoca,
implementati da ulteriori prove inedite (ma considerata la vetustà
e la certo relativa diffusione di quel demo, tutte le canzoni ivi
presenti sarebbero tali), quattro per la precisione, oltre ad una
nuova versione di “Free like an eagle” che Vikstroem cantò
Talk Of The Town. Il genere proposto? Qui viene il bello, amici lettori,
in quanto “Elektric stalker” esibisce una tale varietà
di stili da lasciar basito anche l’uditore più smaliziato.
Un piccolo bignami dell’hard rock, con passaggi tastieristici
purpleiani/rainbowiani, episodi più marcatamente metal, altrove
rivestiti di una alone epicheggiante, ovvero asserviti alla grande
tradizione del rock duro di discendenza scandinava, che trova la sua
sublimazione in lentoni pregni di trasporto. Peccato, perché
l’omogeneità avrebbe senza altro giuovato alla riuscita
del disco, che così come ci viene proposto non risulta affatto
incisivo. E sono soprattutto i frangenti dichiaratamente metal a lasciarmi
indifferente.
Indiscutibile comunque la perizia e la bravura dei suoi estensori
(Denander e Vikstroem si fanno assistere dalla classe di Marcel Jacob
e di Daniel Flores e tale sfoggio di bravura, paragonato al modesto
risultato, rende la delusione ancor più marcata). Una uscita
che soddisfa intenti meramente celebrativi, consigliata ai cultori
di Denander e soci. AM |