Rock Impressions

Stivie Salas STIVIE SALAS - Shapeshifter
Surfdog Records

Stevie è uno dei chitarristi più interessanti fra quelli usciti negli ultimi dieci anni. La sua musica è maleddettamente moderna, viscerale, istintiva: un ruvido incrocio fra i Rage Against The Machine e i Motley Crue, senza dimenticare quel volpone di Kravitz e i RHCP.

Il funky e l'hard rock si fondono come cera, che Salas modella con la fiamma della sua straordinaria abilità, la sua sei corde sembra nata per sorprendere e trascinare gli ascoltatori come il famoso flauto magico. Il suo sound è puro Feeling con la F maiuscola, senti la tecnica fluire dalle sue dita, ma sembra tutto così dannatamente facile, così vigliaccamente intuitivo e invece c'è l'abilità smisurata di un passionale dello strumento, uno che sembra nato per suonare.

Il CD si compone di quindici brani divisi in due parti che iniziano come i vecchi cari vinili con tanto di malinconico fruscio. Dei brani vi citerò solo quelli che più mi hanno colpito. Il disco apre con i ritmi urbani di "Kickback" e l'atmosfera è subito rovente, un brano scomodo, dove l'agressività diventa inno e bandiera di uno stile musicale. Stevie snocciola note su note con una dose di effetti misurati sulla sua abilità. "Punkass Bitch" ricalca lo stile dei RATM, un brano di funky metal cadenzato e inkazzato dove Stevie scarica tutta la sua energia. "Dogboy Blues" fa il verso agli Stooges di "I Wanna Be Your Dog", funky e veemenza punk at their best! "Shaken Not Stoned" è follia pura, con umori moderni sparsi come schegge impazzite su ritmi tribali e delle linee vocali che fanno pensare ai Van Halen!?! "Crackstar" apre la seconda parte del CD, ma la musica non cambia, un po' meno funky e un po' più Hard Rock, ma i ritmi sono sempre molto viscerali. "Super Prime Mover" sembra un altro classico in bilico fra i seventies più acidi e il moderno torrido hard rock. L'unica cover del CD è "Always Crashing the Same Car" del grande Bowie, che non ha bisogno di commenti. "Words Cannot Say" è una ballata acustica molto intimista e ispirata, che mostra uno Stevie perfettamente a suo agio anche senza l'aiuto dell'elettricità.

Un'altra grande prova da questo vero talento, in grado di mettere daccordo critica e pubblico. Porca miseria, che disco! GB



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