Rock Impressions

Mangala Vallis MANGALA VALLIS - The Book of Dreams
Tamburo a Vapore

La lunga tradizione prog italiana trova in questo trio una nuova incarnazione, se il presente album fosse uscito nel '72 o giù di lì sarebbe divenuto un oggetto da culto per tutti gli estimatori del rock progressivo, un grande classico. Purtroppo o per fortuna il disco esce a trent'anni di distanza per continuare una tradizione fatta di musicisti preparati ed ispirati, veri artisti che hanno saputo riempire di idee fresche e personali un genere che sembrava conoscere solo il verbo inglese.

I contenuti in questo album non mancano, anche se non vi è nulla di originale. Personalmente in un disco cerco anche altre cose come la piacevolezza dei brani, la voglia di raccontare storie con la musica e di emozionare, anche perché è quasi impossibile oggi fare qualcosa di veramente nuovo nel prog, ma non si può nemmeno pensare che per questo non valga più la pena di fare musica progressiva, sarebbe come se più nessuno volesse scrivere o dipingere. L'integralismo e la miopia di certa critica che cerca solo l'originalità a tutti i costi e che non sa badare ai contenuti veri di un'opera non fa altro che uccidere l'arte e annoiare i lettori.

La formazione comprende Mirco Consolini alle chitarre, Enzo Cattini alle tastiere e Gigi Cavalli Cocchi alla batteria a cui si aggiungono come guests vari vocalists, fra i quali segnalo Bernardo Lanzetti (già Acqua Fragile e PFM). Tutti i musicisti sono dei grandi virtuosi, che sanno sempre mettere l'abilità tecnica al servizio della melodia.

The Book of Dreams è un concept album basato sugli scritti di Verne e ne rievoca l'epica visionarietà e l'intuito per il fantastico. Musica solare con passaggi memorabili e grandi duetti di basso e tastiere e una chitarra molto ispirata, lo stile è molto settantiano e l'hammond di Enzo è irresistibile, sarebbe bello soffermarsi su ogni brano, ben sei sono oltre i sette minuti, ma è un disco da ascoltare nel suo complesso, uno di quelli che, se non hai mai ascoltato prog, possono anche convertirti al suo verbo! GB

Altre recensioni: Lycanthrope

Interviste: 2002; 2005



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