Rock Impressions

Kerrs Pink KERRS PINK - Tidings
Musea

La storia di questo gruppo è lunga e travagliata, risale addirittura ai primi anni settanta, ma solo alla fine di quel decennio viene data alle stampe la loro prima testimonianza su vinile. Tre album fra il 1980 e il 1982 poi il buio per quindici anni, illuminato solo dalle ristampe della formidabile Musea.

Il '97 ha visto il ritorno del gruppo per il quarto inaspettato album. Tidings è il quinto episodio della saga nordica dei Kerrs Pink a conferma di una scena ricca di talenti da scoprire.

L'album contiene sette brani mediamente lunghi e altamente godibili, si parte con "Hour Glass" che ha un incedere dinamico, con dei fraseggi che ricordano i Deep Purple ed Erik Norlander. "Tidings From Some Distant Shore" è un brano molto epico, ancorato al miglior spirito degli eighties, l'inizio è poetico e riflessivo, ma come entra la chitarra troviamo un giro bellissimo di matrice celtica ripreso poi e amplificato dalle tastiere. "Shooting Star" è un brano lento ed atmosferico che ricorda certi Genesis un po' commerciali, non certo al livello dei due episodi d'apertura. "Yumi Yeda" presenta ancora riferimenti folk dilatati da un chitarrismo nervoso ed ispirato, vagamente Floydiano, poi queste influenze assumono un aspetto dinamico che ricorda le melodie dei Saga. "Moments in Life" è un brano atipico per l'universo prog, infatti, dopo una prima parte delicata e molto classica si sterza verso un rithm and blues piuttosto divertente. Con "Mystic Dream" si torna ad atmosfere tipiche del prog, anche se diminuisce drasticamente l'originalità, il brano comunaque è altamente godibile. In chiusura troviamo l'onirica "Le Sable s'est écoulé" che ricama delle improvvisazioni psichedeliche sulle celebri parole "I had a dream".

Un bel disco, piacevole e interessante, senza esagerare. GB



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