Rock Impressions
 

INTERVISTA A KARI RUESLATTEN (versione inglese)
di Giancarlo Bolther

Il tuo nuovo disco è molto intimista ed atmosferico, che tipo di musica desideri creare?
In un certo senso Pilot può essere descritto come un "disco dogmatico" (ndr. testuali parole della singer). Durante la realizzazione degli arrangiamenti, ho fissato per me stessa alcune regole rigide. Ogni suono che senti nel disco è stato pensato e voluto ed è lì per una ragione precisa. Una delle regole che mi sono imposta era quella di non usare mai dei suoni preconfezionati o dei loops, mentre un'altra regola era quella di considerare sempre prioritaria la melodia di ogni pezzo. Per me è essenziale non ripetere mai due volte lo stesso disco. Mi pongo in una situazione di continuo cambiamento e questo deve riflettersi nella mia musica.

Ci puoi raccontare qualcosa sulle nuove canzoni?
Pilot ha una sua storia da raccontare. Musicalmente parlando mi piace descrivere questo disco come un opera minimalistacon degli arrangiamenti molto accurati. In questo album ho arrangiato e prodotto ogni brano interamente da sola. Ho trascorso tre anni a Londra per perfezionarmi nell'arte dell'uso dei programmers e nello studio dell'ingegneria del suono. Avevo un'idea molto precisa di come volevo che suonasse il mio prossimo disco, così avevo bisogno di acquisire determinate abilità per poterlo realizzare. Quello di arrangiare e di produrre il tutto è stato per me un passo avanti molto importante e all'inizio non sapevo se sarei stata capace di andare fino in fondo.

Dove hai trovato l'ispirazione per scrivere questo album?
La natura è sempre stata una delle mie fonti primarie d'ispirazione e lo sarà sempre. Trovo grande forza espressiva nella calma che la Natura riesce ad infondere, senza dimenticare la maestosa belleza di tutto questo. Un'altra grande fonte d'ispirazione è la libertà intesa in un senso molto ampio del termine.
Adesso possiedo un mio studio di registrazione e posso realizzare qualsiasi tipo di arrangiamento con la scrupolosità che desidero. Ogni volta come prima cosa scrivo i testi, così quando compongo la musica questa si materializza dalle parole dei testi. Per cui possiamo dire che anche i testi sono una fonte d'ispirazione per la musica che scrivo.

Quindi questo album segna un nuovo stadio nella tua carriera?
In un certo senso sì, specialmente per me come compositrice e ingegnere. Pilot è il primo disco fatto totalmente da me. Anche in passato componevo tutti i testi e le musiche da sola, ma poi mi affidavo alle mani di altre persone per la produzione e per il programming in studio. Ho registrato Pilot da sola nel mio studio, l'ho prodotto interamente da sola e nessuno tranne me ha messo parola sul risultato finale. In questo senso Pilot per me è da considerarsi come un disco di debutto!

Quali sono le principali differenze coi tuoi due dischi precedenti?
Quando ho composto Spindelsinn ero molto inluenzata dalla natura norvegese e dalla musica tradizionale e folk della Norvegia. Il mio secondo album Mesmerized, invece, era molto più "urbano", era più dominato dai ritmi e dalle chitarre. In questa occasione ho voluto ridurre al minimo gli arrangiamenti, al punto che in certi momenti è solo la mia voce a sorreggere il brano. Ho cercato di creare un mondo interiore dove l'ascoltatore deve tuffarsi, se vuole entrare e capirlo. In un certo senso Pilot è come un viaggio attraverso il minimalismo, la malinconia e l'oscurità, sebbene ti rendi conto che c'è la luce che ti aspetta alla fine del tunnel, devi trovare la strada con le tue sole forze.

C'è una canzone nascosta alla fine del CD, che significato ha?
Si tratta di un piccolo, simpatico bonus e serve anche, in modo cortese, a ricordati di spegnere il lettore CD se lo hai dimenticato acceso!

Quali sono i brani che ti caratterizzano maggiormente e perché?
Non posso assolutamente mettere una canzone sopra le altre! Ognuna di esse ha un grande significato per me e ciascuna è parte integrante della storia che è Pilot.

Quali sono i tuoi artisti preferiti, quelli che ti hanno maggiormente ispirata?
Sono una grande fan delle cantanti che hanno cercato di fare cose molto innovative nella musica. Diamanda Galas è sempre stata una delle mie fonti principali d'ispirazione. Devo ricordare anche Tom Waits.

Cosa ne pensi dei nuovi gruppi e dei nuovi generi musicali, sei interessata alla musica di oggi?
Mi piace la musica che riesce ad evocare delle emozioni dentro di me. Non mi piace classificare la musica in generi. La musica è quello che è e basta. La musica parla per se stessa e non ha bisogno di un determinato genere. Io sono coinvolta da tutte le musiche che trovo interessanti e che riescono a toccarmi in qualche modo.

Cosa ricordi della tua esperienza coi 3rd and the Mortal? Perché hai lasciato quella band?
Ho lasciato i 3rd and the Mortal perché volevo perseguire la carriera solista. E' stata una decisione molto difficile da prendere e ci ho pensato davvero molto prima di fare il passo. Eravamo molto affiatati, ci divertivamo molto e c'era un'amicizia profonda fra di noi, ne abbiamo passate insieme. Ma era la cosa giusta da fare. Io avevo delle idee molto personali su come fare musica, che volevo realizzare e loro avevano le loro. Talvolta mi manca molto una vera band. Cose come poter condividere gli alti e bassi e poterne discutere. Ma la maggior parte delle volte voglio avere la responsabilità e il controllo di tutto, sono fatta così. Siamo ancora ottimi amici e ci vediamo tutte le volte che torno a Trondheim. Mi piacciono sempre molto i dischi che abbiamo fatto insieme e sono veramente orgogliosa di quella esperienza!

Quando è nata la tua carriera musicale?
Ho sempre amato cantare e ho fatto il mio primo concerto con un gruppo all'età di dodici anni. Poi ho studiato musica all'Università, ma tutto ha avuto una svolta quando sono entrata a far parte dei 3rd And The Mortal.

Quali sono stati gli anni più felici della tua vita?
Spero di cuore che stiano arrivando...

E i più difficili?
Riposano in pace nel passato.

Hai una filosofia? Qual'è la tua visione del mondo?
Le persone devono avere la libertà di fare quello a cui aspirano, senza che questo limiti in qualche modo la libertà altrui.

Quali sono le tue ambizioni e le tue aspettative?
Nutro la speranza che la gente dia sempre più spazio alla musica che può cambiare il loro cuore e che non ascoltino solo vuota pop music!!!

Qual'è la sfida più grande per il tuo futuro?
Continuare a realizzare in prima persona musica originale, musica che nasce dal mio cuore e che, spero molto, possa trovare un posto nel cuore di chi mi ascolterà.

GB

Discografia:
Demo Recordings - CD (1995)
Spindelsinn - CD (1997)
Demo Recordings Rerelease - CD (1997)
Mesmerized - CD (1999)
Pilot - CD (2002)

Recensioni: Pilot


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