Rock Impressions
 

INTERVISTA AI JOURNEY (versione inglese)
di Giancarlo Bolther

Red 13 è stato una vera sorpresa per me, un nuovo look, una nuova grafica, un nuovo sound, una piccola distribuzione, l'autoproduzione..., cosa mi puoi dire al riguardo?
Non è qualcosa che abbiamo pianificato, ma è nato in modo molto naturale e spontaneo, inoltre posso dirti che ci siamo divertiti un sacco ad esplorare nuovi territori.


Perché avete realizzato un mini CD con solo quattro brani?
Semplicemente perché non avevamo intenzione di fare un disco intero. In verità non avevamo pianificato niente del tutto, abbiamo sentito l'esigenza di suonare del materiale nuovo dal vivo e questo mini Cd è servito a questo scopo. Il sound che ascolti nei nuovi pezzi come "State Of Grace" e "The Time" rende benissimo dal vivo, è con questo spirito che sono stati fatti i brani, per dei concerti, non per le radio!

Ci puoi dire qualcosa di più sulle nuove canzoni e a cosa vi siete ispirati per comporle?
Desideravamo ardentemete fare qualcosa di nuovo da poter presentare ai nostri fans, per tener fede al nostro pubblico, inoltre i brani erano presenti sul nostro DVD registrato a Las Vegas. Andando in scena quella sera avevo immaginato di riprodurre la stessa atmosfera in fase di registrazione di un nuovo brano e dovevo provare subito a farlo. Questo è quanto abbiamo realizzato con il nostro ultimo tour ed è piaciuto molto ai nostri fans. "The Time" è nata da un ritmo in sei ottavi, che non avevamo mai sperimentato, mi piaceva molto la metrica di questo brano. Dai feedback che abbiamo ricevuto abbiamo capito che è una canzone che si ama o si odia, personalmente mi piace tantissimo suonarla dal vivo. "Walking Away from the Edge" è una power ballad dove ho inserito molta musica prima che decidessimo di che cosa avrebbe trattato il pezzo, ma eravamo tutti daccordo che non doveva essere una classica love song, infatti è molto più profonda, abbiamo descritto sentimenti molto intimi. "I Can Breathe" era stata composta per Arrival, ma non era piaciuta alla label, mentre a me questo brano è sempre piaciuto molto, così ho riscritto delle parti di chitarra, ho aggiunto dei fiati e l'ho resa un po' più funky ed ecco il brano finito. Comunque per me è molto difficile parlare di musica, perché di solito si tratta di emozioni e di sentimenti, cose difficili da spiegare con delle semplici parole.

Siete soddisfatti del nuovo disco?
E' una domanda difficile. Se parliamo della resa sonora devo dire che non sono soddisfatto, perché noi non pensavamo di destinare il prodotto al mercato e non abbiamo avuto un budget adeguato e questo fa la differenza in qualsiasi disco. Io e Jon ci siamo scontrati parecchio per il sound di questo disco, ma se consideriamo che non sarebbe dovuto uscire sul mercato allora posso dire che sono soddisfatto della sua riuscita. Quando avremo venduto tutte le copie che abbiamo stampato di questo disco, mi piacerebbe affidarlo a qualcuno per remixarlo. Possibilmente a Kevin Elson, che ci conosce molto bene. L'unico disco che ho prodotto il cui sound è riuscito come avevo immaginato è stato Hardline, è stato divertente realizzare quel disco, perché le canzoni sono uscite esattamente come volevo che fossero. Grazie all'ingegnere Tony Phillips, che ha fatto un lavoro eccellente di engineering e mixing, mi piacerebbe molto lavorare ancora con lui.

Come mai avete scelto la Frontiers, una compagnia italiana, per distribuire in Europa il vostro nuovo disco?
Semplice, perché io sono di origini italiane, Deen è di origini italiane e anche Steve è di origini italiane.

Red 13 segue Arrival, due dischi dove presentate un nuovo sound, che tipo di musica volete fare oggi?
Bella domanda. Stiamo cercando di sviluppare uno stile a metà strada fra quello per cui siamo conosciuti e le strade nuove che Red 13 ha aperto.

Che emozioni avete provato con il vostro ritorno in scena?
Quale ritorno? Non capisco cosa intendi per "ritorno". Per favore, tienimi informato! Mi sto divertendo un sacco a suonare!

Rimpiangi di non avere più una major alle spalle?
Ho tracciato una linea precisa agli altri ragazzi e mi sono assunto tutte le responsabilità per questo, ma sono estremamente convinto della mia scelta. Finalmente sono riuscito a rompere il guinzaglio che la Sony usava per controllarci e così mi sento un po' come un bambino che entra in un negozio di dolci e chiede un po' di questo e un po' di quello, il resto non mi interessa.

Augeri ha una voce molto intensa, ma è davvero molto simile a Perry, non pensi che i fans possano preferire l'originale (di solito accade così)?
Steve Perry è sempre stato un cantante straordinario e, probabilmente, lo sarà per sempre. E' stata una coincidenza che Steve Augeri avesse lo stesso timbro vocale quando ho l'ho sentito cantare con i Tall Stories. L'unica cosa che ho pensato è che era perfetto per cantare le nostre canzoni ai fans, ma sono due cantanti completamente diversi: uno ha voglia di lavorare, l'altro no.

L'album Arrival è stato penalizzato da Napster, che opinione ti sei fatto al riguardo?
La mia opinione oggi è che non me ne frega più un c...o dei CD's, la mia opinione oggi è che bisogna suonare dal vivo, di questo la gente non può fare il download. Il concerto può essere vissuto solo di persona, eventualmente, se vuoi avere un ricordo delle canzoni, è meglio un DVD. So che non sono ancora in molti ad avere un lettore DVD, ma adesso è questo che mi interessa sviluppare, perché una live performance va vissuta di persona, non la puoi scaricare sul computer.

Negli anni ottanta la vostra musica era molto popolare e suonavate di fronte a grandi platee, ma oggi il rock melodico è diventato piuttosto underground, come vivete questa situazione?
Sento che per noi è una cosa molto positiva, perché non è così tragica come pensi tu. Stiamo facendo molti più concerti di quanti ne facciano la maggior parte degli artisti che sono costantemente presenti su MTV o nei programmi radio. La cosa importante è aver consolidato una discreta audience, così possiamo stare tranquilli. Finché la nostra audience verrà a vederci suonare dal vivo potremo continuare a suonare alla grande.

Segui i nuovi gruppi e i nuovi generi musicali?
Mi piacciono molto i Coldplay per la loro semplicità, per il potere maestoso che la loro semplicità riesce ad evocare. Anche i Dixie Chicks, per essere sinceri e onesti nei confronti delle loro origini, assomigliano ad Albert King, il re del blues. Albert insieme a B.B. sono i miei mentori, quelli che mi hanno insegnato il motto "I will fucking do what I want, and you will like it". Ammiro Gwen Steffani, è stupendamente perfetta e riesce a vendere tutto quello su cui mette le mani.

Quali sono i ricordi che ami di più degli anni ottanta?
I concerti che abbiamo fatto col gruppo erano stupendi, erano veramente eccezionali. Lo spirito di gruppo che provavamo sullo stage quando lavoravamo insieme, questo è la sensazione più potente che ho vissuto.

Cosa significa per te suonare ancora musica rock dopo così tanti anni?
Per me significa esattamente poter imbracciare la chitarra ogni giorno. Sono reduce dall'aver suonato della musica nuova per i miei compagni. Musicalmente parlando sono molto eclettico, sta per uscire il mio nuovo disco solista "Eye On You", che è già pronto da tre anni e in questi giorni viene mixato, verrà pubblicato dalla Higher Octave Records. Attualmente sto lavorando alla quarantasettesima canzone e il materiale è molto vario e interessante, è qualcosa che mi da un grande impulso.

Hai molta esperienza nel mondo della musica, cosa hai imparato?
Credi in te stesso e credi nella tua musica, nella direzione in cui la vuoi portare. Non lasciare che nessun altro interferisca. Questo è tutto quello che posso dire, le cose cambiano in modo molto radicale.

Neal hai collaborato con dei musicisti immensi, quali sono quelli che ti hanno impressionato di più?
Considero Jan Hammer il primo della lista, è assolutamente il musicista più stupefacente con cui ho avuto il piacere di suonare ed è anche quello più spaventoso. Albert King è il mio musicista blues preferito, B. B. King, Eric Clapton, Jeff Beck e Les Paul... sono tutti tipi che mi hanno stimolato profondamente e coi quali ho avuto l'onore di suonare. John McLaughlin, Carlos Santana, Eddie Van Halen, Brian May, Brian Setzer, Slash, Joe Satriani, Steve Vai, Eric Johnson, sono tutti musicisti che hanno raggiunto il massimo in quello che fanno.

Quali sono stati i momenti più duri della tua carriera?
E' meglio non addentrarsi in questo tema, è troppo personale e lo considero veramente noioso per i lettori.

A questo punto della tua carriera, quali sono i progetti che desideri ancora realizzare?
Mi piacerebbe molto comporre delle colonne sonore. Sono convinto che molti dei dischi che ho fatto in passato possono dimostrare a chiunque questa mia propensione. Sento che posso comporre musica molto velocemente ispirandomi a delle emozioni che provo vedendo una scena. In questo periodo sto collaborando con Gibson al nuovo modello di chitarra 8.0, che mi spinge a perseguire ancora di più questa strada, ho dei grandi progetti per questa chitarra, se essi mi sceglieranno per svilupparla. Ho in mente di renderla più moderna possibile, adatta alle dita di qualsiasi chitarrista.

Cosa dobbiamo aspettarci, invece, dai Journey per il futuro?
Stiamo cercando soluzioni nuove che ci facciano stare bene, adesso che non siamo più controllati da una compagnia. Una via fra le sperimentazioni e quello che siamo sempre stati. Comunque sempre dell'ottimo rock melodico. Penso che stiamo cercando ad un incrocio fra Red 13 e Escape, che è anche lo scopo della Frontiers. Non mi dispiace intraprendere nuove strade, ma con la consapevolezza di quali sono le nostre radici.

Un saluto per i vostri fans italiani...
Grazie per il vostro supporto, grazie perché la vostra nazione è per me fonte di continua ispirazione. Mi piace tutto quello che viene dall'Italia, forse perché io stesso sono mezzo italiano. Grazie Dio per il cibo italiano e per il vino! Chow!
Infine, grazie anche a te per l'intervista.

GB

Recensioni: Red 13, Generations

 

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