Dopo
aver realizzato due demo accolti molto bene dalla critica, ecco arrivare
l'album di debutto di questa band italiana.
Il sound del gruppo risulta subito personale, infatti il gruppo propone
un gothic metal con un cantato che ricorda molto lo stile sofferto
e malinconico dei progster svedesi Anekdoten, mentre la musica è
un goth metal intenso ed espressivo con grandi crescendo.
Apre la title track, un intro sperimentale un po' insipida, che lascia
presto il posto al brano "Questions", una canzone malinconica
che mostra subito il carattere di questa formazione. I riferimenti
agli Anekdoten di From Within sono piuttosto marcati, ma diminuiscono
con "Sleepless Nights", che è un brano più
gotico ed epico, con un solido tappeto ritmico e buoni crescendo.
Le successive "Lost Smiles" e "This Gloomy Sickness"
completano il discorso iniziato con le tracce precedenti, gli elementi
sono gli stessi sviluppati su costruzioni diverse. "We'll Never
Be" sposta l'accento in favore di un sound più ottantiano,
la maliconia diventa più disperata con delle ottime vocals.
Anche "Witness of a Better Time" ha un impianto interessante,
un brano è un lento, ma che risulta coinvolgente grazie a delle
melodie azzeccate e trascinanti. Chiude la lunga "Afraid to Go
On, Afraid to Come Back", la maliconia si fa struggente ed evocativa,
un triste commiato per un disco bello e particolare.
I Greyswan sono partiti molto bene con un buon album, un disco che
non segue i trend, ma che dimostra un discreto impegno compositivo.
GB
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