Ascoltando
questi musicisti tedeschi non si può non notare fin da subito
la grande somiglianza con i Jethro Tull, non è solo per l’uso
del flauto, ma anche per un singer che ha una tonalità praticamente
identica a quella del folletto inglese e poi anche perché la
musica proposta in molti passaggi discende praticamente in linea diretta
dal gruppo inglese tanto da sfiorare il plagio.
Nonostante questo non siamo di fronte ad un gruppo di opportunisti
privi di talento e a corto di idee, la figliolanza è stimolo
per approfondire il percorso iniziato tanti anni fa dai Jethro in
un nuovo contesto in cui troviamo sempre più artisti che si
cimentano con sonorità celtiche, fra il folk e il rinascimento
medieval, soprattutto in Germania. Il mix di tradizione e modernità
proposto dai Galahad è molto piacevole, il rock non è
mai troppo forte e il folk non è mai troppo “tradizionale”
e il tutto è integrato insieme in un mix veramente gradevole.
L’attitudine rock seventies del gruppo deve avere un discreto
riscontro in sede live, il contesto che più mi sembra adatto
alle composizioni allegre e trascinanti al tempo stesso di questo
cd.
Non siamo al cospetto di un gruppo geniale, o di artisti che cambieranno
la storia della musica, ma lasciarsi divertire dalle melodie gioiose
di questa band è contagioso e se non si hanno troppe pretese
questo è un prodotto che riscalderà più di un
cuore. GB
|