| Adesso 
            che Rozz Williams è morto, Valor è libero di storpiare 
            il nome di una creatura che ha ereditato senza particolari meriti. 
            Anche Gitane Demone se ne è andata e il suo posto è 
            stato subito occupato dalla conturbante Maitri, nuovo fulcro degli 
            attuali maestri del goth americano, tanto che Valor si è nascosto 
            nell'ombra anche nelle foto della bio.
 Dopo vent'anni di carriera può anche essere ammissibile che 
            una band sia stanca di cercare strade nuove, ma sinceramente non mi 
            aspettavo un inversione a favore del death metal. Probabilmente questa 
            svolta è frutto della passata collaborazione coi Cradle Of 
            Filth, che però è momentaneamente interrotta, mentre, 
            con mia grande sorpresa, troviamo come ospite Damond Jinya dei grandi 
            Savatage.
 
 Lover Of Sin 
            è un disco veemente e malsano, che sprigiona una cattiveria 
            senza limiti e una ferocia inaudita, ma creatività zero. I 
            Christian Death non hanno rivali, forse non li hanno avuti neanche 
            quando definivano il goth più classico, ma io, che li conosco 
            abbastanza bene, sono abituato ad aspettarmi qualcosa di più 
            da loro. Il gruppo aveva svoltato verso il metal estremo anche verso 
            la fine degli anni ottanta, il periodo post Atrocities, un intervallo 
            buio nella loro carriera dove avevano perso consensi e credibilità, 
            disintegrando, di fatto, l'eredità di Williams. Oggi ripercorrere 
            quella strada, anche se con autorevolezza, non aggiungerà lustro 
            a questi folli indemoniati.
 
 La prima parte del nuovo album è ottusa e piatta, fatta di 
            una ripetitiva doppia cassa, grandi riffoni e un cantato perverso 
            come non mai, mentre si incomincia a sentire qualcosa di interessante 
            negli ultimi tre brani con la teatrale e apocalittica "Where 
            the Dead Sleep", la sospesa ed eterea "Eulogy Cathedral" 
            e la tirata "Lamb to the Slaughter", ma il bilancio complessivo 
            è ormai irrimediabilmente compromesso. GB
 
 Altre recensioni: The Bible; Born 
            Again Anti Christian; Love and Hate; 
            Cleopatra Recordings
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