Rock Impressions

Canned Heat
CANNED HEAT - Canned, Labeled and Shelved
Music Avenue

Strana storia quella degli americani Canned Heat, considerati il più grande gruppo di rock blues bianco o se vi piace di più di rock boogie (infatti erano soprannominati “Kings Of The Boogie”), e al tempo stesso perseguitati dalla sfortuna: il primo chitarrista del gruppo, Alan (Blind Owl) Wilson, verrà trovato morto per overdose, mentre il passionale frontman, grande singer e armonicista, Bob (the Bear) Hite morirà undici anni più tardi a causa di problemi legati all’obesità. Nel frattempo il gruppo cambia continuamente formazione e incide una miriade di album, di alcuni dei quali si dice che non hanno mai visto la luce, restando sempre ai vertici del genere rock blues anche quando il genere non aveva più molti sostenitori.

Questo doppio cd offre la possibilità di ascoltare nel primo supporto una registrazione dal vivo con la formazione originale dal titolo “Live at the Kaleidoscope”, in realtà questo live era già stato pubblicato col titolo “Live at Topanga Corral” (per evitare dei problemi legali), mentre il secondo dischetto contiene l’ultimo album in studio con Hite, Human Condition edito nel 1977, un periodo difficile per i gruppi rock di vecchia scuola e infatti il disco, pur essendo molto bello, passò ingiustamente inosservato.

La registrazione del live non è certo impeccabile, ma siamo nel 1969 e allora non si badava ai fronzoli, ma contava solo la musica e in questo disco c’è del blues da manuale con dei brani che nel tempo sono diventati dei veri standards del genere, stiamo parlando di pezzi come “Bullfrog Blues”, “Sweet Sixteen” o “I’d Rather Be the Devil”. Assoli dilatati e tanta improvvisazione che sono stati presi come esempio da tantissimi artisti a venire. Un vero documento di grande valore.

Human Condition è un album di rock blues genuino e ben fatto, contiene brani che non sono solo belli, ma che sono anche ben amalgamati, rendendo sempre fruibile l’ascolto anche a chi non vive di solo blues. L’armonica di Bob the Bear poi è favolosa, mette davvero la malinconia pensare a come sono andate le cose.

Questa riedizione ha un grande valore affettivo e celebrativo al tempo stesso, però anche se è musica che può risultare datata può essere un’ottima base di partenza per chi volesse iniziare a conoscere il meraviglioso mondo del blues bianco, i Canned Heat sono dei maestri assoluti del genere e sono una vera garanzia. GB



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