Rock Impressions

Cairo CAIRO - Time of Legends
Magna Carta

Spero che tra voi non ci sia qualcuno che non si è ancora accorto dei Cairo, comunque questa può essere l'occasione per rimediare. Sono al terzo disco e si confermano ai vertici di una scena in continua evoluzione, che sembra capace di generare continuamente nuove sorprese e riesce a rinnovarsi e a mantenersi in ottima salute. Come per i dischi precedenti i riferimenti del gruppo sono i soliti classici: Yes, Genesis e ELP, con largo uso di tastiere e con un susseguirsi instancabile di virtuosismi, mai fine a se stessi, la rilettura non è particolarmente originale, ma le composizioni sono comunque apprezzabili.

Il gruppo oggi è ridotto a trio con Mark Robertson alle keys, Jeff Brockman alla batteria e Bret Douglas alla voce, affiancano i nostri Luis Maldonado e Brian Hutchison alle chitarre e John Evans al basso. I primi due episodi "Underground" e "The Prophecy" sono carichi di energia e di momenti brillanti, sono due suites dove succede un po' di tutto e danno la misura delle capacità dei Cairo. "Scottish Highland" è, invece, un po' fiacca, mentre con la successiva "You Are The One", song sofferta ed epica che non eccede in virtuosismi, si torna su buoni livelli. "Cosmic Approach" è un riuscito episodio di space rock, che si discosta dal resto del materiale del disco. Chiudono il disco "Coming Home" e "The Fuse", altre due suites mozzafiato, in particolare la seconda è molto riuscita.

Time of Legends è un album per gli amanti del prog più classico, ma anche per chi vuole incominciare a riscoprire i classici partendo da una formazione fresca e piena di energia.
GB



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