Rock Impressions

Christian Boule CHRISTIAN BOULE - Non Fiction
Musea

La ristampa dell'opera seconda di questo misconosciuto chitarrista francese, che ha militato anche negli squilibrati Gong e che ha più volte collaborato con Steve Hillage, mi ha decisamente colpito.

Il disco è stato realizzato nel '79 ed è permeato da una forte vena funky danzereccia che ricorda più Diana Ross che i Gong, ma Boule è un virtuoso, in particolare è un gigante del glissato, una particolare tecnica di chitarra che conferisce un suono stralunato e spaziale, infatti, dopo i primi sette minuti il disco sferza bruscamente in territori space rock degni di ben altri artisti.

I brani mantengono un tappeto ritmico funkeggiante e easy listening, ma le aperture melodiche e ispirate della chitarra di Christian sono spettacolari, iniziate ad ascoltare questo disco dalla terza traccia, "Psychedelik" (il titolo è tutto un programma) e vi innamorerete di questo artista stralunato e geniale, il solo di organo poi non è da meno di quello di chitarra. Da qui in poi non ci sono più cali di tensione e gli amanti dello space rock non devono farsi sfuggire questa perla, un po' "diversa", ma ingegnosa e godibilissima. Chi non vorrebbe sedersi a bordo di un'astronave intergalattica e rilassarsi mentre ammira gli spazi infiniti? Questa è la sensazione che si prova ascoltando "Non Fiction", non ci sono combattimenti stellari o momenti di esaltante epicità, ma troviamo grande lirismo psichedelico e spaziale, di cui è un ottimo esempio la spettacolare suite "Viva Da New Sound". In finale troviamo due bonus incise nel '99, vent'anni dopo ritroviamo un artista che non ha perso lo smalto di un tempo e che esprime ancora una grande ispirazione.

Non Fiction è un piccolo capolavoro. GB



Indietro alla sezione B

| Home | Articoli | Interviste | Recensioni | News | Links | Chi siamo | Rock Not Roll | Live |